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MONDIALE RALLY

Jost Capito

Dopo i due titoli Costruttori vinti con la Ford nel 2006 e nel

2007, e i tre en plein consecutivi con Volkswagen (ed il quarto

in arrivo…), Jost Capito si è raccontato alla vigilia del Gp di

Monza, weekend che ha sancito il suo passaggio alla McLaren

in Formula 1. Ecco l’interessante pensiero del cinquantaset-

tenne manager tedesco

Capito, il suo primo rally nel Mondiale Rally?

“È stato il Rally dell'Acropoli nel 2003. Ero alla Ford e abbiamo

annunciato BP Castrol come sponsor principale. Mi ricordo per-

fettamente, anche perché abbiamo pure vinto la gara con Mar-

kko Martin…”

Lei è un vero fan del mondo WRC, che cosa lo rende così

speciale?

“Direi soprattutto le diversità che racchiude. La velocità, la re-

sistenza, la durata, le strade pubbliche. I rally hanno davvero

tutto. Per non parlare del lavoro di squadra che devono affron-

tare le due persone nell’abitacolo assieme al team. È ovvia-

mente un qualcosa di molto complicato, ma che rimane

accessibile per i tifosi. Davvero un bellissimo sport nel suo com-

plesso”.

Tra i tanti successi, quale lo ha reso più orgoglioso?

“Vincere il Monte-Carlo con la Ford nel 2006 è stato fantastico,

perché aggiudicarsi per la prima volta questo evento è davvero

unico. Ma anche il titolo costruttori nel 2006 è stato incredibile.

Questo perché erano 28 anni che Ford lo inseguiva. Poi, ovvia-

mente, il 2013 quando abbiamo vinto tutti i titoli nell’anno del

debutto di Volkswagen. Cosa che nessuno si aspettava”.

Cosa ti ha convinto a lasciare i rally per approdare in F.1?

“Il rally è fantastico, ma la F.1 rimane l'apice del motorsport.

Da piccolo poi, sono stato un grande fan di Bruce McLaren ed

ho seguito la sua squadra per tutta la vita da quando avevo

cinque anni. Adesso guidare quel team di Formula 1 è come

coronare un sogno d'infanzia! Quando c’è stata l'occasione,

non ho potuto certo dire di no”.

Ma ci sono cose di cui lei è contento di lasciare alle spalle?

“Alcuni risponderebbero la politica ma, personalmente, è una

cosa che a me piace. È sempre bello trovare una breccia per

migliorare le cose, e battersi per questo. Questo è quello che

mi mancherà. Tuttavia, non avrò nostalgia per le alzatacce a cui

ero costretto. Essere in piedi alle 4 del mattino non è il mas-

simo…”.

È più orgogliosi del successo ottenuto con Ford o con Vol-

kswagen?

“È impossibile dire quale sia stato quello più importante. Se si

vince il Campionato del Mondo, e lo si vince di nuovo, non si

può dire se uno è migliore rispetto ad un altro. Ma le squadre

erano completamente diverse. Alla Ford, ho lavorato attra-

verso il team M-Sport, ed anche se faceva parte della grande

Jost Capito ha

salutato la

Volkswagen con

l’ennesimo successo

di Ogier e Ingrassia