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EUROFORMULA

Leonardo Pulcini

Jacopo Rubino

Sulla lunga strada verso la Formula 1, c’è un’Italia che corre ve-

loce. Non è solo quella dei tre moschettieri Antonio Giovinazzi,

Raffaele Marciello e Luca Ghiotto in GP2, attori protagonisti a

Sepang, o di Antonio Fuoco in lotta nella GP3 o di Alessio Lo-

randi: è anche quella di Leonardo Pulcini, sempre più lanciato

verso il trionfo nell’Euroformula Open. Il passo decisivo per il

18enne romano è stato forse lo strepitoso fine settimana di

Monza, proprio in terra tricolore. Al volante della vettura del

team Campos, Pulcini ha sbaragliato la concorrenza con una

doppia vittoria. E se in gara 1 ha condotto autorevolmente il

gruppo davanti all’altro azzurro Damiano Fioravanti, in gara 2

ha ingaggiato un duello sensazionale con Ferdinand Habsburg,

il suo più serio avversario in classifica generale. Una sfida esal-

tante che Pulcini ha risolto a proprio favore compiendo un

grande sorpasso all’ultima curva. Adesso l’austriaco è lontano

64 lunghezze, con due tappe rimaste in calendario. Leonardo

ha raccontato le sue sensazioni a Italiaracing, in attesa di gio-

care il primo matchpoint a Jerez.

La prima domanda è scontata: cosa si prova a vincere sulla

pista di casa, a Monza?

«È un’emozione speciale. Lo scorso anno avevo gareggiato qui

due volte, purtroppo non era andata come speravo. Questa

volta sono venuti a seguirmi in pista mio padre e tutti i miei

amici, per questo motivo ci tenevo ancora di più a fare bella fi-

gura. Mi sono preparato molto intensamente con la mia scu-

deria per centrare questi successi».

Si avverte più pressione a correre nel proprio Paese? Magari

pensando pure che ti sei presentato qui in testa alla classi-

fica…

«Riflettendoci direi di sì, e non soltanto perché sono davanti a

tutti in campionato. Devo ammettere infatti che Monza non è

probabilmente il circuito che più sposa al mio stile di guida,

sentivo maggiore responsabilità sulle mie spalle. Ma direi che

è andata bene».

Restano da affrontare gli ultimi due appuntamenti a Jerez e

Barcellona. Avrai un bel margine in classifica su cui contare,

cosa farai? Gestirai o andrai comunque all’attacco?

«Correrò come al solito, non voglio assolutamente guardare la

classifica e mettermi a fare calcoli. Punterò sempre al massimo

risultato, restando concentrato sul singolo momento. Jerez e

Barcellona sono per giunta due tracciati dove possiamo essere

molto competitivi, in generale sono piuttosto fiducioso».

Pensi che l’eventuale conquista del titolo possa darti una

spinta in più per il futuro?

«Non c’è dubbio che vincere un campionato come questo sia

sempre un bel biglietto da visita con cui presentarsi ad una