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GP USA

McLaren

Stefano Semeraro

Ora che la McLaren ha ritrovato smalto e

il 2017 si prospetta interessante, Fer-

nando Alonso deve essersi detto: ma se

lo fa quello sbarbato di Verstappen, per-

chè diavolo non posso farlo io?

E così si è buttato a sorpassare coltello

fra i denti con una grinta, e un'allegria,

che non gli vedevamo addosso da

tempo. Prima una ruotata all'ex compa-

gno di squadra Massa, poi un duello

tutto iberico e molto rusticano con il suo

ex piccolo fan Carlos Sainz. E che si sia

divertito assai, Nando, ce lo ha spiegato

con quel “yuhuu!” da cowboy appena

uscito dal rodeo gridato nella radio ap-

pena dopo aver tagliato il traguardo.

«No, il quinto posto non me lo aspettavo

proprio», spiega. «E' stata una gran bella

gara per noi, anche se ovviamente i ritiri

di Raikkonen e Verstappen ci hanno dato

una mano. Il ritmo non è stato buono per

tutto il weekend, e neppure in gara, ma

abbastanza per stare vicini a chi era lì da-

vanti e poi abbiamo sparigliato la tattica

rispetto alla Toro Rosso. Loro hanno

messo le soft, e noi le medium, così alla

fine ci siamo ritrovati con le gomme mi-

gliori e ne abbiamo approfittato. Gli ul-

timi due giri sono stati parecchio intensi.

Sono stato dietro per 45 giri a Carlos,

che ha corso molto bene, senza errori,

però nei rettilinei le Toro Rosso erano più

lente quindi mi è bastato aprire il Drs. Il

risultato di oggi è buono per il morale,

ma dobbiamo anche capire perché è ar-

rivato».

Il futuro rimane

un’incognita

Sul suo futuro continuano ad addensarsi

le voci – ritiro, passaggio alla Mercedes

o alla Red Bull... - lui ha chiarito che tutto

dipende dal livello della monosposto che

si troverà fra le mani. No fun, no party,

se non potrà guidare ad un livello suffi-

ciente abbandonerà la compagnia. «Ho

un contratto per il 2017 – ha spiegato –

e sono sicuro che la McLaren costruirà

una buona macchina e che la Honda sarà

più competitiva di adesso. Quindi l'unico

aspetto che conta è se mi divertirò a gui-

dare la nuova monoposto. Se le regole

fossero rimaste quelle di oggi, che ti ob-

bligano a risparmiare macchina e gomme

fin dall'inizio della gara, il 2017 sarebbe

stato di certo il mio ultimo in F.1. Potrei

anche andare oltre e dire che anche se

dovessi vincere il campionato l'anno

prossimo, ma senza divertirmi, sceglierei

di ritirarmi. Mercedes e Red Bull? Hanno

già i piloti per i prossimi due anni, quindi

non penso che vogliano me. Ma al mo-

mento non è l'idea di avere la miglior

macchina, o di cambiare squadra, quella

che mi spinge a continuare».