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Le bizzarie di Max

Max Verstappen, come dice bene Leo Turrini, “fa quello che gli pare, anche quando

gli si rompe il motore”. Nello specifico a piantarlo in asso è stato il cambio, e l'olan-

desino ringhiante ha pensato bene di fare a velocità da centro urbano metà circuito,

attraversandolo anche, prima di parcheggiare in fondo ad una via di fuga la sua Red

Bull, affidandola alle cure un po' laboriose degli stewards e della gru. In precedenza,

al muretto che gli raccomandava di preservare le gomme mentre inseguiva Raikko-

nen aveva risposto che non si trovava lì “per arrivare quarto”, ed era poi entrato ai

box per il cambio gomme quando pareva lui, cogliendo di sorpresa i meccanici e

costringendoli ad un pit stop un po' alla Ridolini. La solita peste? La Fia per evitare

altre mosse 'alla Verstappen', con i famosi zig zag in zona di frenata, è arrivata a

cambiare le regole, stavolta però Max si è scusato, o quantomeno ha cercato di

spiegare i suoi 'comportamenti del tutto inusuali' (il virgolettato è di Chris Horner).

“Quando ho avuto il problema il team mi ha detto di continuare ad andare, perché

era una cosa seria e volevano capire meglio, poi ad un certo punto mi hanno detto.

‘Ok, parcheggiala l씑. Ai box sono entrato invece per un errore mio, credevo che

mi avessero detto di rientrare invece non era così”.

Di tipi alla Verstappen questa F.1 ha bisogno come il pane, ma ogni tanto bisogne-

rebbe anche ascoltare gli altri e ricordarsi che le regole esistono per tutti.