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prendevano a ruotate per due giri di pista, oggi pare che
l'unica e l'ultima parola in materia ce l'abbiano i commissari
e la telemetria. Max è il granello di sabbia che inceppa il
meccanismo, rimette in discussione abitudini calcificate da
troppo tempo. Bernie Ecclestone compie un esercizio di ci-
nismo inammissibile quando chiede di vedere più incidenti,
e più piloti trasportati in ospedale, per rialzare gli indici di
ascolto del Circus. Ma non ha certo torto a considerare no-
iose le gare di oggi, dominate dalla strategie, dai sorpassi ai
box, dalle discussioni – pallosissime, ammettiamolo una
buona volta... – sul rendimento di questa o quella mescola
in questa o quella condizione di temperatura. In un mondo
che pareva aver abolito ogni contatto appena un po' rude,
ecco che è piombato il pilota alfa Verstappen, quello che si
butta dentro e prova a sorpassare, che morde e picchia duro.
A volte esagerando, per carità, qualche volta andando oltre
i limiti (e in quei casi va punito). Ma dando sempre spetta-
colo, meritandosi sempre il prezzo del biglietto.
Verstappen davanti
a Ricciardo prima
delle concitate fasi finali
del GP del Messico