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GP MESSICO
Ferrari
Da due viste TV
il “fattaccio”
che è valsa
la penalizzazione
di Vettel
Stefano Semeraro
Dopo Austin, la Ferrari ha scoperto un'altra faccia triste del-
l'America. Il podio prima negato, poi conquistato, poi perso di
nuovo. Non in pista, dove Vettel ha lottato come un leone –
ma urlato un po' troppo nella radio... - risvegliandosi dall'abulia
che pareva averlo colto nell'ultima parte della stagione. Ma
nella sala dei commissari, davanti alla moviola, dove è stato de-
ciso che la sua difesa dagli attacchi di Ricciardo era stata scor-
retta. «Io ho il massimo rispetto per Daniel, a mia discolpa
posso dire che stavo lottando al massimo dello sforzo, e che
ho cercato di lasciargli comunque un minimo di spazio». Non
sufficiente per evitargli una penalizzazione di 10 secondi che
l'ha spostato, due ore abbondanti dopo la fine della gara, dal
terzo al quinto posto della classifica. Il podio Sebastian, e la
Ferrari tutta, lo sentivano loro. Quei tagli di Verstappen du-
rante la lotta per il terzo posto non gli erano andati giù, gli
sembravano un'ingiustizia, tanto che la sua rabbia ha voluto ur-
larla tutta nella radio, mandando “affa” Charlie Whiting senza
né sì ne ma in mondovisione quando ha visto che la direzione
gara aveva deciso di non intervenire. Era poi riuscito a salirci,
di corsa, affannato, quando Arrivabene gli aveva comunicato
a gomme fredde che Max era stato infine penalizzato di 5 se-
condi. «Vai, corri, il podio è tuo!».
L’amarezza
di Arrivabene
Verstappen non l'aveva presa bene, dopo essersi visto svento-
lare il ditino di Vettel sotto il casco e avergli risposto con un
altro inequivocabile gesto («ma che vuoi da me?»), non gliele
aveva mandate a dire. «Sebastian è un idiota e un frustrato,
dovrebbe tornare sui banchi di scuola». Chissà che risate si
deve essere fatto quando ha saputo della sanzione a Vettel, fi-
glia proprio di quella regola “anti-Verstappen” inserita da poco
per impedire a chi si difende di cambiare traiettoria quando è
già iniziata la staccata. Una sanzione sulla quale, hanno assicu-
rato dalla direzione gara, non hanno influito gli improperi lan-
ciati via radio dal ferrarista.
«Verstappen era uscito di pista ma non mi lasciava la posi-
zione», ha commentato Vettel quando ancora pensava di aver
riguadagnato il podio dopo tante gare in bianco. «con l'adre-
nalina in corpo ero furibondo, Maurizio ha saputo calmarmi.
Oltretutto in quel modo aveva consentito a Ricciardo di avvici-
narsi. Il contatto con Daniel? Credo sia stato un po' troppo ot-
timista, ci siamo toccato e pensavo di aver forato, per fortuna
sono riuscito a tagliare il traguardo. Partendo dal settimo posto
sono davvero soddisfatto, non potevo fare meglio».
L'amarezza per il podio sfumato l'ha espressa poi Arrivabene.
«Poteva essere una giornata speciale, con un podio meritato
che ci è stato tolto per questioni burocratiche. La squadra ha
fatto un ottimo lavoro, la strategia era azzeccata e i due piloti
hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo siano stati penalizzati
da una decisione inappellabile dei commissari che ritengo
troppo pesante e per certi versi ingiusta». Un po' beffardo era
arrivato nel frattempo il commento di Chris Horner, team prin-
cipal della Red Bull: «Vettel deve essere più disciplinato...».