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GP RUSSIA
La curiosità
Pochi circuiti
ma quanti talenti
Sì, perché i finlandesi se la cavano benone pure in pista. Ed è
notevole per un Paese che può annoverare forse due soli cir-
cuiti realmente degni di menzione: la storica e pericolosa Ah-
venisto, che qualcuno chiama “la piccola Spa”, e Alastaro. Ma
i giovani nati qui sono abituati a cimentarsi molto presto in giro
per l’Europa, in kart e poi nella gavetta in monoposto. In-
somma, il talento alla guida sembra quasi un elemento insito
nel DNA, più che coltivato.
La vittoria di Bottas
4 anni dopo Raikkonen
La prima vittoria di Valtteri Bottas, a Sochi, ha permesso di ria-
scoltare le note di un inno che mancava da oltre quattro anni,
quando il connazionale Kimi Raikkonen si aggiudicò il Gran Pre-
mio d’Australia 2013. Significativo che per l’occasione, anche
il ferrarista fosse sul podio di Sochi, terzo classificato, curioso
che sia avvenuto proprio in Russia, da cui la Finlandia ha otte-
nuto l’indipendenza solo nel 1918 e con la quale i rapporti sem-
brano essere sempre altalenanti. Ma è incredibile pensare
soprattutto che Bottas, nel 2013, sia diventato appena il nono
finlandese a gareggiare in F.1: il capostipite fu Leo Kinnunen,
presente nel 1974 ad Anderstorp con una poco competitiva
Surtees. Di lui le testimonianze narrano che sia stato l’ultimo
pilota a utilizzare la calotta, invece dell’ormai affermato casco
integrale. Seguì nel 1977 Michael Kozarowitsky, dal solido cur-
riculum nelle serie minori, ma incapace di qualificarsi nei due
tentativi avuti a disposizione. Poi, la mancanza di budget e la
scelta di mollare il motorsport.