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GP SPAGNA

La sorpresa

Massimo Costa

Quanti sono i piloti che hanno visto il traguardo in tutti e cinque i Gran Premi

che hanno aperto la stagione 2017? Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, non

ci sono dubbi su questo, ma col ritiro di Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas, la

lista si restringe notevolmente. Perché ora ve ne sono soltanto altri due e si

chiamano Sergio Perez ed Esteban Ocon, compagni nel team Force India.

Quello che stanno facendo è impressionante considerando che la Force

India ha un proprietario che imbarazza per i suoi guai con la giustizia indiana,

e dispone di un budget non certo paragonabile ad altre squadre di seconda

fascia. Eppure viaggia a ritmi da top team e vanta un record tutto partico-

lare. Nei cinque Gran Premi disputati, la Force India è l’unica squadra ad

avere sempre piazzato in zona punti i suoi due piloti. Impresa che neanche

Ferrari e Mercedes può vantare in quanto proprio in Spagna hanno dovuto

registrare il ritiro Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas. Come è possibile che un

team di seconda fascia possa ottenere un risultato del genere? Il merito è

di uno staff tecnico diretto da Andrew Green che ha saputo creare un me-

todo di lavoro altamente produttivo, badando al concreto, creando una mo-

noposto che di base è sempre stata piuttosto competitiva negli ultimi anni,

ottima da sviluppare senza creare rivoluzioni, ma seguendo una filosofia ben

precisa che li ha portati a non sbagliare anche la nuova VJM10 nata dai nuovi

regolamenti. E che ha avuto nell’unione con la Mercedes il punto di forza.

Perez un mastino

che si è ricostruito

A Montmelò, Sergio Perez ed Esteban Ocon hanno entrambi centrato la

Q3 per la seconda volta consecutiva, poi in gara hanno quasi viaggiato in

coppia con il messicano davanti al giovane francese. Con un set-up con-

servativo, che non li rendeva dei missili nei tre settori del tracciato, Perez

e Ocon hanno badato al sodo. Due pit-stop come quasi tutti e alla fine un

quarto e un quinto posto a 1 giro dal vincitore Hamilton. Perez è il mastino

che ormai tutti conosciamo. Dimenticate il ragazzo aggressivo, arrogante,

che non aveva convinto la Ferrari dopo averlo inserito nel proprio pro-

gramma e la McLaren. Tanto bastava per abbattere chiunque. Perez ha sa-

puto trasformarsi e forte del sostegno economico che da sempre lo aiuta,

ha avuto la possibilità di rimanere aggrappato alla F.1 e alla Force India,

dove si è ricostruito a partire dal 2014. Il quarto posto di Montmelò arriva

dopo il sesto di Sochi, il setimo di Sakhir, il nono di Shanghai e il settimo di

Melbourne. “Non sono partito bene”, ha detto Perez, “ma sono rimasto

fuori dai guai accaduti alla prima curva. Ho cercato di rimanere calmo pen-

sando a portare al traguardo la macchina. L’unico brivido l’ho avuto al primo

pit-stop quando abbiamo perso un po’ di tempo (due secondi, ndr), ma in

ogni caso non ha condizionato il risultato finale”.

Ocon sempre più

una grande realtà

La vera sorpresa, ma ormai non lo è più, è Ocon. Il 20enne francese, ha

disputato il suo 14esimo GP di F.1 e ne ha terminati cinque nella top 10,

tutti con la Force india dopo l’esperienza Manor nel 2016. Magro, alto,

piedi a papera, ma con la testa da vincente (campione FIA F.3 2014 e GP3

2015), venerdì in un breve momento di calma ci aveva confidato sorri-

dendo: “Mi sto divertendo da matti”. E lo si è visto anche domenica

quando ha piazzato il miglior colpo della stagione tagliando il traguardo

in quinta posizione. Prima, un settimo a Sochi e tre decimi nei precedenti

GP. Occhio dunque alla Pantera Rosa. Nonostante le continue voci di ven-

dita, l’ultima una cordata che farebbe capo a David Brabham il cui intento

è quello di riportare il cognome della famiglia in F.1, continuano a mietere

piccole ma grandi imprese.