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Podio

amaro

Ricciardo era molto contento per il terzo posto ottenuto,

ma in realtà la Red Bull ambiva a un risultato ben più

prestigioso. Un errore in qualifica da parte del muretto box

ha privato all’australiano la possibilità di lottare per la

prima fila mentre Verstappen si è arrabbiato per la

strategia studiata per lui in gara…

Massimo Costa

Erano arrivati a Monaco con l’intento di sorprendere. Di stupire. Se ne sono andati via con la coppa

del terzo classificato e un mesto quinto posto. Per un team che voleva iniziare a fare la guerra

vera a Ferrari e Mercedes, decisamente poca roba. Per mettere il muso della RB13 in mezzo alle

due Ferrari sullo schieramento di partenza, o quanto meno davanti alla Mercedes di Valtteri Bottas,

occorreva un Daniel Ricciardo in grado di poter sfruttare al centodieci per cento il mezzo che

aveva tra le mani. E invece, il team ha sbagliato per l’ennesima volta mandando l’australiano in

pista, nel suo ultimo tentativo nel Q3, quando sopraggiungeva Sergio Perez. Ricciardo era furioso

a fine sessione: “C’era tutto il tempo per concedermi di entrare per il mio run finale con il tracciato

libero, bastava aspettare qualche secondo in più. Non capisco davvero perché sia stata presa que-

sta scelta che non mi ha permesso di scaldare le gomme a dovere. Potevo fare un tempo da prima

fila, a Monaco non si può lasciare nulla al caso. E invece, è stato fatto un errore stupido e sciocco”.

Non l’ha mandata a dire Ricciardo. Sentiva che aveva in canna il colpo per realizzare un giro da

sogno e invece non è stato così. Nel contempo, Max Verstappen pur trovando pista libera ha sba-

gliato la gestione delle gomme e anche lui non ha potuto trarre il massimo dalla sua Red Bull. Ri-

sultato: quarto e quinto tempo per Verstappen e Ricciardo.