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Sainz sesto
peccato per Kvyat
Il torero madrileno ha quindi concretizzato le belle
premesse nella corsa di domenica, confermandosi
sesto sotto la bandiera a scacchi. Un exploit che,
imprevisti esclusi, quest’anno non capiterà so-
vente nelle mani dei team di seconda fascia, vista
la superiorità di Ferrari, Mercedes e della sorella
maggiore Red Bull. Le occasioni vanno sfruttate:
questa volta è stata determinante la battuta a
vuoto di Lewis Hamilton, appena settimo. “Ab-
biamo tenuto alle nostre spalle un campione del
mondo a bordo di una vettura più veloce, è stato
grandioso”, ha messo in evidenza Carlos. “Godia-
moci questo momento, perché non succede
spesso di poter fare un GP impeccabile, lungo le
stradine di Monaco. Questa volta ce l’abbiamo
fatta, per tutto il fine settimana siamo stati più ve-
loci rispetto ai nostri avversari a centro gruppo”.
Resta invece l’amaro in bocca per Kvyat, che era
nono quando è stato centrato da un aggressivo
Sergio Perez nel finale reso concitato dall’ingresso
dalla safety-car. “Mi è semplicemente venuto ad-
dosso, provando una mossa davvero disperata.
Ha rovinato la nostra gara”, si è lamentato Daniil,
poi giunto 14esimo. “È frustrante, perché ero a
mio agio con la macchina e continuavo a miglio-
rare. Senza quell'incidente avremmo raggiunto un
piazzamento positivo: ogni volta che avevamo
pista libera, eravamo molto competitivi”.
Rafforzato il quinto
posto in campionato
Nel Mondiale Costruttori la Toro Rosso ha comun-
que rafforzato la quinta piazza già agguantata al
Montmelò, dove aveva superato una Williams di
nuovo non pervenuta nel toboga monegasco.
Segno che il passo corto poteva aiutare, ma non
è tutto. Ora la compagine italo-austriaca vanta 29
punti, contro i 20 della diretta concorrente: e
chissà che non possa essere la volta buona per es-
sere quinti anche a fine campionato, come non
era accaduto nemmeno nell’anno di grazia 2008.
Quello di Vettel e della leggendaria vittoria a
Monza, per intenderci.
Daniil Kvyat