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Abbiamo lottato nelle parti alte della
classifica e siamo soddisfatti.
Ovviamente c'è qualche rimpianto come
a Pau dove Isaakyan era secondo ed ha
commesso un errore sul bagnato
andando a sbattere. Oppure a Monza
quando, sempre secondo, è stato
toccato da un doppiato ed ha perso il
risultato. Può capitare sia in un caso che
nell'altro. Soprattutto ad un debuttante.
Ma queste sono le corse”.
Avete già deciso i programmi per il
prossimo anno?
“Vorremmo restare ancora nell'ALPS e ci
piacerebbe imbastire un programma nel
campionato europeo. Abbiamo delle
trattative aperte e nel prossimo mese
avremo le idee più chiare. Stiamo
aspettando una risposta da Renault per
l'ammissione alla serie europea e questa
arriverà solamente il 15 dicembre. Un
po' tardi, ma è così. Sicuramente però,
l'ALPS è una delle priorità perché ci
troviamo realmente bene”.
Che giudizio si può dare di Isaakyan
come pilota?
“Personalmente penso sia un bel talento.
Un pilota che arriva subito ad alti livelli.
Gli manca ancora qualcosina per arrivare
al top, ma è chiaro che ha le capacità
per farlo. I tempi in gara sono ottimi
mentre deve perfezionarsi ancora con la
gomma nuova. Siamo stati molto
contenti di lui e lui di noi. Speriamo di
poter continuare assieme. Sappiamo
bene che è uno dei pezzi pregiati del
mercato, e proveremo a tenerlo”.
La squadra si avvia ormai al
ventennale della sua storia. Chi è il
pilota che più vi ha impressionato?
“Nella nostra storia abbiamo visto
passare diversi personaggi. Siamo
riusciti a vincere gare e titoli capendone
l'importanza dopo anni. Posso citare
Christian Klien, Matteo Grassotto,
Raffaele Marciello o Chris Van der Drift.
Però, il talento che mi ha colpito di più è
stato quello di Enrique Bernoldi mentre
il pilota che mi ha dato più soddisfazioni
è stato Gianmaria Bruni. Il brasiliano
come talento puro, Gimmy per il suo
metodo di lavoro e per la convinzione in
se stesso”.