ANDREUCCI:
TUTTO QUANTO FA SPETTACOLO
Una gara normale, senza acuti. Così, secondo gli addetti alla comunicazione di Acisport. In realtà, Paolo Andreucci
(
sotto
)– al cinquantunesimo arrivo consecutivo da quando corre per la Peugeot – è stato una volta di più gran prota-
gonista con la 208 R2. Nettamente in testa alle due ruote motrici, il pluridecorato garfagnino ha chiuso con due miunuti
quaranta e sette su Ivan Ferrarotti, primo in R3 con la Clio, e due minuti, quaranta e nove su Andrea Crugnola, secondo
in R2 con la Twingo. E non ci vuole un genio a capire che il suo distacco da Umberto Scandola è stato maggiore rispetto
all’Adriatico perché le prove sammarinesi erano diverse da quelle marchigiane: più lente e con più ripartenze, queste
non erano esattamente adatte alle due ruote motrici della leoncina che, nelle sue mani (e in quelle di Gabriele Cogni
nell’IRCup) è già l’auto da battere della categoria.
RICCI MOSTRA I MUSCOLI
“Buon per me che avevo praticato il motocross…”. Gigi Ricci (
a sinistra
) fa sapere
che gli ultimi sedici chilometri li ha dovuti affrontare con l’idroguida dell’Impreza rot-
ta e ringrazia i muscoli allenati da anni di corse con le due ruote: “Quando mi sono
reso conto del problema, ho avuto un attimo di scoramento. Poi mi sono detto che
dovevo comunque provarci fino all’ultimo e ho stretto i denti”. Con profitto: terzo fra
i terraioli al via del tratto finale dietro a Fabio Gianfico e a Valter Pierangioli, il bre-
sciano ha chiuso con un tempo che gli ha permesso di scavalcarli entrambi e di mettere
un’ipoteca sul titolo. Riscattando un inizio non brillantissimo: “Con due passaggi
appena, non è facile andare forte in una gara da scoprire e poi, ieri, avevo impiegato
troppo a svegliarmi”. Battuto sul filo di lana alla fine di un rally corso alla grande,
Piegangioli fa buon viso a cattivo gioco: “Si scivolava parecchio e comunque ho dor-
mito troppo. Complimenti ai due che mi hanno scavalcato in classifica…”.
77
