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MOTO GP
GARA A LAGUNA SECA
di Stefano Semeraro
Più che un sorpasso è stato un sim-
bolo. La mossa di Marc Marquez al
Cavatappi di Laguna Seca domeni-
ca è stato un capolavoro di azzardo
e coraggio, di bravura e di furbizia,
ed è servito proprio a quello che
voleva il baby spagnolo che stamet-
tendo le mani sul Mondiale: a spie-
gare a Valentino Rossi che il nuovo
padrone della MotoGp ora è lui.
Lo spagnolo, il primo rookie capace
di vincere sul tracciato californiano,
ha voluto decorare la sua vittoria
con una manovra che è anche una
citazione, la rivisitazione del storico
sorpasso che proprio al Cavatappi
Valentino inflisse nel 2008 a Casey
Stoner, nel mezzo del duello più
emozionante degli ultimi vent’anni
di motociclismo.
Un contrappasso, oltre che un sor-
passo. «Marc mi copia i sorpassi –
ha scherzato alla fine il Doctor,
dopo aver finto anche uno strango-
lamento al rivale – dovrò chiedergli
il copyright, a quel “bastardo”».
Uno smacco incassato bene. Anche
perché le alternative erano scarse,
se non inesistenti: «Resistere non
aveva senso – ha ammesso il Dot-
tore - Marc era più veloce di me, mi
avrebbe superato il giro dopo».
Secondo qualcuno il sorpasso Mar-
quez aveva iniziato a studiarlo son
dalle prove e in gara, dopo la par-
tenza in cui Vale gli era sfilato via,
avrebbe anche aspettato ad arte tre
giri per preprare la mossa a sensa-
zione. Forse è un eccesso di retro-
scenismo, però il baby-Marc il
carattere e la furbizia “giusta” la
possiede. Nonostante la giovane età
probabilmente ha già capito che
oltre che di sostanza il circo del
motomondiale ha bisogno anche di
un po’ di scena, di uno “show” che
catturi l’interesse del pubblico.
Il Gp era iniziato con il minuto di
silenzio in onore di Antonelli, poi
allo start Valentino era fuggito via
sorprendendo Marquez e Bautista,
secondo dietro il sorprendente
Bradl mentre Lotrenzo regolava
Pedrosa nella battaglia fra infortu-
nati. Al terzo giro però Marquez ha
piazzato il suo allungo, passando
all’esterno Rossi, mettendo le ruote
sulla ghiaia e sfiorando un tombino
pur di guadagnare la posizione e
volare via rapido come un fulmine.
Troppo veloce anche per Bradl, rag-
giunto e passato con una staccata
da fenomeno al 17esimo giro. La
lotta per la vittoria è finita lì, in una
giornata di grande spolvero Honda,
con Pedrosa che ha ripassato
Lorenzo e si è installato alle spalle
di Bautista mentre Valentino con la
sua Yamaha solitaria riusciva
comunque a controllare gli insegui-
tori guadagnandosi il terzo gradino
del podio nell’ennesima giornata
triste per la Ducati (Hayden 8°,
Dovizioso 9°). Marquez è sempre
più in testa al Mondiale, Pedrosa
insegue e forse inizia a temere dav-
vero il fantasma di una carriera da
eterno secondo, Rossi per ora si
accontenta di inseguire. Il proble-
ma è che ormai dà la sensazione di
inseguire soprattutto il passato. Il
suo, per la precisione.
Lorenzo davanti a Pedrosa
nei primi giri di gara.
Alla fine sarà il pilota della Honda
a vincere il derby dell’infermeria
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