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BLANCPAIN GT
24 ORE DI SPA
Alfredo Filippone
Qualsiasi dubbio, se sussisteva ancora, è
stato fugato : la regina indiscussa delle gare
di durata di GT3, in questo 2013, è la Mer-
cedes SLS AMG. Dopo aver fatto sue la 24
Ore di Dubai, la 12 Ore di Bathurst e la 24
Ore del Nürburgring, la GT di Stoccarda ha
centrato il successo più prestigioso: la 24
Ore di Spa, dove la Casa della stella si era
imposta in precedenza solo due volte, nel
1931 e nel 1964. Quattro successi probanti
quest’anno, dunque, ottenuti da tre team
diversi (Black Falcon, Erebus, e in Belgio,
HTP) a dimostrazione che è davvero la vet-
tura l’arma vincente, ma quattro successi
che portano la firma di Bernd Schneider,
diventato una specie di talismano di cui
parliamo a parte. Il veterano pilota tedesco,
insieme ai giovani Buhk e Götz, è stato bra-
vo a sfruttare le doti velocistiche della SLS,
che hanno permesso di compensare i con-
sumi più elevati, cosa che ha costretto il trio
a mantenere un ritmo elevatissimo. Preso
il comando all’una di notte, non hanno più
alzato il piede, sfiancando l’unica vettura
che li stava impensierendo, la Porsche di
Lietz-Lieb-Pilet. Al Manthey Racing è sfug-
gito per poco il colpaccio, che sarebbe stato
bissare il successo alla 24 Ore di Le Mans
(con la GTE) con una vittoria anche a Spa,
in GT3. Ma il motore ha perso fiato nelle
ultime quattro ore e il team del barbuto
Olaf ha dovuto rinunciare a continuare il
duello. “La seconda è sempre la posizione
peggiore”, ammetteva Marc Lieb, “ma
abbiamo veramente fatto il massimo, per
cui non ci sono rimpianti da avere, siamo
stati battuti da chi era più forte”.
AUDI NON CI STA
CAPORETTO BMW
Sul terzo gradino del podio, l’Audi R8WRT
di Lotterer-Stippler-Mies ha preceduto la
vettura gemella del team Phoenix di Pri-
mat-Jarvis-Haase. Un risultato quasi mira-
coloso per la Casa degli anelli, vista lamani-
festa inferiorità di prestazioni della R8, che
ha mandato su tutte le furie Vincent Vosse,
patron del Team WRT, imbestialito contro
la Balance of Performance: “Quanto sia sbi-
lanciata lo abbiamo visto tutti, il podio è
soltanto frutto della regolarità e dei proble-
mi degli altri, ed è stato conquistato grazie
a piloti che hanno sudato le sette camice e
preso tanti rischi”, come dimostrato dalle
toccate e incidenti che hanno messo KO
due altre vetture del WRT e la Phoenix di
Ide, autore del botto più spaventoso del
weekend.
Grande sconfitta di quest’anno, la BMW.
“Una vera Caporetto, anzi una Waterloo,
visto che siamo in Belgio”, ammetteva
Andrea Piccini, vincitore lo scorso anno e
che si presentava con le carte giuste anche
nel 2013, inquadrato nel fortissimo Marc
VDS. Le Z4 del conte belga sono state sem-
pre nel top 5 e sembravano dover lottare
per il successo finale, ma un male elettro-
nico al motore ha messo al tappeto due del-
le vetture e anche quella superstite del
Vita4One, che era quinta alla 23esima ora,
mentre il ritiro della VDS di Catsburg è sta-
to provocato dall’esplosione dell’estintore,
che ha fatto fuori la centralina.
AF CORSE ALZA
LA COPPA DEL RE
Fuori dal top (come prestazioni) anche le
Ferrari F458, peraltro presenti soprattutto
nella categoria Pro-Am. All’AF Corse,
nonostante una corsa ricca di vicissitudini,
non è sfuggito il successo di categoria, con
Vilander-Griffin-Cameron-Mortimer e la
prestigiosa coppa del Re, mentre anche
l’SMP Racing ha condotto una bella gara,
piazzando tre vetture fra i primi 12. Note-
vole poi il 10° posto del rientrante Luca Per-
siani, tornato in attività da pochissime set-
timane dopo uno stop di cinque anni. Può
recriminaremolto, invece, il Kessel Racing,
che ha perso un meritatissimo terzo posto
assoluto all’ultima ora, per la banale rottu-
ra di un manicotto che ha provocato un
principio d’incendio nel vano motore.
“Avrei voluto finire di bruciare la macchina
con le mie mani”, ammetteva senza darsi
pace Tiziana Borghi, la direttrice sportiva
del team ticinese. Un vero peccato perchè
Rigon-Zampieri-Ramos avevano condotto
una gara perfetta, scalando posizioni senza
batter ciglio, senza il minimo inconvenien-
te e senza nemmeno un graffio, in una gara
dove toccate e strisciate si sono contate a
centinaia. Il trio peraltro ha perso la possi-
bilità di assicurarsi virtualmente il titolo
nella Blancpain, che rimane apertissimo e
si giocherà all’ultima gara al Nürburgring.
Degli altri poco da dire: non sono esistiti.
Le Aston hanno fatto illusione con la pole
e il primo stint in testa di Mücke, per poi
capitolare miseramente, McLaren e Lambo
si sono viste poco o sono sparite subito, e
la Nissan si è fatta notare soprattutto per la
spettacolare rottura di una sospensione che
ha spedito Buncombe amuro nel Raidillon.
Non ci si improvvisa mai protagonisti in
una gara come questa...
Audi sul podio con
Lotterer-Stippler-Mies