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Alfredo Filippone
E’ probabile che d’ora in poi se lo contenderanno come un portafortu-
na: dopo aver centrato quattro successi nelle gare endurance di GT3
più importanti del mondo (Dubai, Bathurst, Nürburgring e Spa) in
appena sette mesi, Bernd Schneider può aspettarsi un buon numero di
offerte. Difficile che le accetti se non saranno per correre su una Mer-
cedes, che è lamarca alla quale sembra indissolubilmente legato da più
di due decenni. Schneder torna alla ribalta, a 49 anni, con la faccia
pulita di sempre, segnata appena da qualche ruga e da qualche capello
bianco. Si era ufficialmente ritirato in piena gloria nel 2008, ma evi-
dentemente la vita del pensionato, seppur allietata da una nuova com-
pagna e dalla nascita di una figlioletta, gli dev’essere risultata troppo
noiosa. L’anno scorso è ricomparso sulle piste, quasi da dilettante, in
alcune gare del campionato VLN e del V8 australiano, “per divertimen-
to”, ma ora è ovvio che fa sul serio, anche perché come ha detto dopo
la vittoria a Spa, “per battere BMW e Porsche abbiamo dovuto correre
sempre a tavoletta”. E a vedere i suoi stint durante la notte e domenica
mattina, a colpi di giri veloci, il piede e lo smalto sembrano gli stessi di
un tempo. Strano destino, quello di Bernd, che si ripresenta ora come
jolly vincente in endurance, dopo essere stato l’indiscusso re del DTM
all’epoca d’oro (5 titoli e 34 vittorie) e aver completamente cannato la
carriera in Formula 1. Dove era arrivato “troppo presto”, sparato dai
successi nelle formule minori e portato dal rinato interesse per la F.1
della Germania, che per decenni era stata poco rappresentata nei GP
(conStommelen,Mass e Stuck a lottarenelle retrovie) e che aveva avuto
appena il tempo di infiammarsi per la cometa Bellof, infrantasi proprio
a Spa. Due stagioni con la neo-nata Zakspeed di Erich Zakowski e un
bilancio disastroso (otto volte appena al via su 32 GP) avevano defini-
tivamente affondato le sue aspirazioni nella massima formula. Poi la
rinascita con le ruote coperte, nel DTM, nell’ITC e nel FIA-GT, sempre
fedelissimo alla Mercedes.
Quella stagione trionfale ebbe come punto di partenza proprio la 24
Ore di Spa, quella del 1989, che vinse su una Ford Sierra Eggenberger
insieme a Win Percy ed il nostro Gianfranco Brancatelli: “Ero impela-
gato nella disastrosa avventura della F.1 e accettai l’invito, perché vole-
vo provare che sapevo ancora andare forte. Fu una decisione felice, mi
aprì le porte di un periodo fantastico nel DTM”. Il secondo successo a
Spa giunge ... 24 anni dopo quel primo trionfo nelle Ardenne del 1989,
quando dei dueMaximilian con cui ha condiviso la vittoria di oggi, uno
(Buhk) non era ancora nato e l’altro (Götz) aveva tre anni. Quando
qualcuno glielo fa notare, nella conferenza stampa post-gara, lui glissa
elegantemente e si dice semplicemente “felicemente sorpreso” di esse-
re di nuovo sulla cresta dell’onda. A dimostrazione che la vita, a volte,
può ricominciare a 50 anni...
Schneider, chi è
49 anni – Nato a St. Ingbert (Saarland) il 20 luglio 1964
Divorziato, 3 figli
Campione tedesco F.Ford 2.0 1984
Campione tedesco F.3 1987
Formula 1 1988-89 (Zakspeed) e 1990 (Arrows)
9 GP disputati (su 32 tentativi)
Campione Interserie 1990
DTM 1992-1996 e 2000-2008 (Mercedes)
Campione nel 95-00-01-03-06
Vice-campione nel 96-02
3° nel 92-93
34 vittorie
ITC nel 1995-96 (Mercedes)
Campione nel 95
Vice-campione nel 96
10 vittorie
FIA-GT nel 1997-98 (Mercedes)
Campione nel 97
Vice-campione nel 98
11 vittorie
3 partecipazioni (3 ritiri) alla 24 Ore Le Mans
1991 (Porsche Joest)
1998-99 (Mercedes)
Vittorie Endurance:
24 Ore Spa Francorchamps 1989 (Ford) e 2013 (Mercedes)
24 Ore Dubai 2013 (Mercedes)
12 Ore Bathurst 2013 (Mercedes)
24 Ore Nürburgring 2013 (Mercedes)
LA BUONA STELLA
DI BERND
1...,69,70,71,72,73,74,75,76,77,78 80,81,82,83,84,85,86,87,88,89,...90
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