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McLaren sempre più smarrite. Ma comun-
que resta dietro alla Red Bull, e alla fine è
quello che conta. Una constatazione che
offusca anche l’allegria del podio. «Fernan-
doha fattouna gara fantastica–prova a sor-
ridere Stefano Domenicali - partire così
indietro e arrivare così avanti (dopo le qua-
lifiche le simulazioni davano Alonso 4° o 5°,
ndr) dimostra che siamo lì. Dobbiamo
migliorare il ritmo di gara, specie con le
gomme dure. Mi ha fatto piacere vedere che
siamo tornati dove dobbiamo essere, ma se
vogliamo battere la Red Bull dobbiamo
lavorare duro. Mondiale finito? Mancano
otto gare, non direi proprio».
Arrendersi non è un’opzione, ma anche
Domenicali deve essersi un po’ stancato da
tempo di fare l’ottimista di professione.
Alonso è unmago nelle rimonte, ma alla fine
rimontare senza mai acchiappare l’avversa-
rio stanca. A Vettel, invece, la remontada
dello scorso anno è riuscita benissimo. A
Monzaarriverannodegli sviluppi, il pacchet-
to aerodinamico completo sarà pronto per
Singapore: basterà, per nutrire i sogni sem-
pre più sbiaditi della Ferrari?Monza potreb-
be anche diventare lo spartiacque della sta-
gione. Se arriverà un segnale positivo, varrà
la pena di insistere sulla F138, altrimenti a
Maranello potrebbero decidere per l’ennesi-
ma volta di concentrasi sul prossimo cam-
pionato. Dall’1 settembre James Allison, l’ex
mago della Lotus, sarà a disposizione del
team, e aSpa si sono visti chiacchierare ama-
bilmente ancheAdrianNewey eDomenicali.
Chissà. «La F138 è molto cresciuta rispetto
all’Ungheria–diceAlonso, che nelmondiale
ora è -46punti dal rivale–conunamacchina
competitiva e vincendo sei gare di fila si può
recuperare in fretta. Da Monza scopriremo
se siamo in grado di farlo. Il nostro obiettivo
rimane il titolo, arriverò al GP d’Italia pieno
di motivazione, speriamo di regalare qual-
chegioiaai nostri tifosi».Ma il sorriso, dietro
quelle parole di speranza, fatica a spuntare.
Dopo una una partenza razzo
Alonso si presenta a ruote bloccate alla prima curva.
Metà dell’opera è compiuta...