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FORMULA 1
ENZO FERRARI – 2. PUNTATA
IL NO ALLA FORD
Ma lo spietato “Drake” di Maranello (come
venne soprannominato dalla stampa bri-
tannica) era anche capace di atti di incre-
dibile coraggio come quando, nel 1963,
rifiutò di sottoscrivere un vantaggioso con-
tratto di collaborazione con la Ford, in un
periodo a dir poco problematico per le cas-
se del Cavallino. Lo fece temendo di vedere
compromessa la sua autonomia operativa
o, come ipotizzò qualche maligno, “...per
timore di rinunciare al ruolo di primo atto-
re nella fantastica commedia di Maranel-
lo”. Un Enzo Ferrari che non si piega di
fronte ai potenti dunque, neppure quando
accetta di entrare a far parte del Gruppo
Fiat. Per l’occasione si reca a Torino in
macchina (odiava l’aereo), accompagnato
dal suo fido autista, ma declina l’invito a
pranzo dell’Avvocato Agnelli, per fare
immediato ritorno nel suo eremo modene-
se, forse memore di quella mancata assun-
zione del 1918. Enzo Ferrari ha sempre
detto che da giovane avrebbe voluto fare il
pilota, il giornalista o il cantante lirico, è
diventato invece il costruttore d’auto più
famoso al mondo, realizzando macchine
da sogno e dimostrando di saper trattare
alla pari con i potenti ed il potere sportivo.
Non tanto per tornaconto personale, ma in
nome e per conto di una missione chiama-
ta Ferrari. I suoi scontri con gli organi
Federali, nazionali e internazionali, sono
diventati epici, almeno quanto alcune sue
vittorie sportive. L’ultimo dei quali risale
alla fine degli anni ‘80. Poco prima della
sua scomparsa, in pieno contrasto con i
team inglesi e con la Federazione, il Drake
minaccia di andare a correre negli USA, a
Indianapolis. Non gli credono, fino a quan-
do le immagini di una Ferrari per Indiana-
polis, fotografata all’interno dello stabili-
mento di Fiorano, vengono pubblicate dal
settimanale specializzato Rombo. Temen-
do di perdere le “rosse” i suoi avversari
addivengono a più miti consigli, decretan-
do l’ennesima vittoria politica del Drake.
Per la cronaca quella macchina destinata a
Indy non venne mai utilizzata in gara e ora
fa bella mostra di se nella Galleria Ferra-
ri....
TUTTE LE ROSSE MONDIALI
DAL 1952
Parlare di automobilismo sportivo e di Fer-
rari è quasi la stessa cosa, perché, da sem-
pre, le Rosse di Maranello sono l’icona
vivente della velocità, delle competizioni.
Hanno vinto tutto quello che c’era da vin-
cere, nei cinque continenti, ma è indubbio
che le vittorie più importanti, quelle che
hanno contribuito a creare il “mito della
Ferrari” sono arrivate dalla Formula 1, da
quella categoria regina dell’automobilismo
mondiale che ha regalato alle vetture di
Maranello i successi più importanti. Non
fosse altro perché, anche in questo caso,
Enzo Ferrari ha affrontato la sfida in
maniera del tutto personale, imponendosi
per tenacia e capacità tecniche. Adifferenza
di tanto suoi avversari il Drake ha sempre
inteso la sfida tecnico-agonistica come
coinvolgimento assoluto, costruendosi tut-
to in casa. Da sempre la sua fabbrica ha
sfornato “auto complete”, dal telaio, al
motore, al cambio ed anche questa unicità
ha contribuito alla crescita di un marchio,
che si è ben presto trasformato in un mito.
Ecco, di seguito, un breve ritratto delle Sue
Formula 1 campioni del mondo.
1952: FERRARI 500 F2
I primi due allori iridati per la Casa di
Maranello arrivano nel biennio 1952/53.
Dopo il ritiro dell’Alfa Romeo dalle scene
agonistiche, per rimpolpare gli schiera-
menti di partenza la Federazione Interna-
zionale dell'auto ammette al via dei Gran
Premi anche le vetture della categoria
cadetta. Il primo a reagire a questa modifi-
ca regolamentare è Enzo Ferrari, che in
breve tempo realizza la 500 F2. Cuore pul-
sante della nuova Ferrari un inedito 4 cilin-
dri in linea, di soli 2.000 cc di cilindrata,
progettato, si dice, in un sol giorno dall’in-
gegner Aurelio Lampredi. Altre caratteri-
stiche vincenti della 500 F2 sono il suo peso
contenuto, l'ottimale ripartizione dei pesi e
la posizione arretrata del gruppo motore-
trasmissione, che facilitano la costruzione
di una vettura estremamente bilanciata e
versatile.
1953 : FERRARI 500 F2
Nel biennio 1952/53 Maranello non ha
rivali. La Ferrari si aggiudica la bellezza di
quattordici Gran Premi iridati ed una ven-
tina di gare non valide per il campionato del
mondo, mentre Alberto Ascari si laurea per
due volte consecutive campione del mon-
do. Un autentico record. Per quel che
riguarda l’aspetto tecnico, le differenze tra
il modello del 1952 e quello dell’anno suc-
cessivo sono minime e, almeno visivamen-
te, si limitano a diverse forme della presa
d’aria anteriore e degli scarichi, che nella
versione 1953, per migliorare l’erogazione
della potenza, vengono allungati e scorrono
lungo la fiancata di sinistra della monopo-
sto modenese.
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