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FORMULA 1
SERGEY SIROTKIN
Filippo Zanier
È balzato agli onori delle cronache per l'ac-
cordo con la Sauber che, salvo sorprese,
dovrebbe portarlo in F.1 già nel 2014, ma per
i più attenti Sergey Sirotkin non è una sor-
presa dell'ultima ora. Già vincente nel 2011
nella F.Abarth European Series, l'anno scor-
so a soli 16 anni ha gestito con buoni risultati
un doppio impegno tra l'Auto GP e la F.3 tri-
colore. Nel 2013, al debutto nella F.Renault
3.5, ha messo in mostra spesso prestazioni
che hanno stupito il paddock e all'Hungaro-
ring ha colto il secondo podio della stagione,
quasi a dare una risposta a coloro che alla
notizia del suo probabile sbarco del Circus lo
hanno prontamente etichettato come pilota
"con la valigia". Proprio sul tracciato magia-
ro, lo abbiamo incontrato per un faccia a fac-
cia incui Sirotkinci haparlatodi questoanno
un po' speciale, tra World Series Renault e
profumo di F.1.
InUngheriahai colto il secondopodio,
un risultato non da poco a soli 18 anni
eal debutto inuncontestocompetitivo
come la F.Renault 3.5. Qual è il bilan-
cio della tua stagione fino ad ora?
"È stata una stagione difficile, in cui la sfor-
tuna ci hamesso spesso i bastoni tra le ruote.
Delle mie prestazioni sono abbastanza sod-
disfatto, sapevo quanto è alto il livello del
campionato quando ho deciso di disputarlo
e che quindi essere subito al top non sarebbe
stato facile. Detto questo, credo che al di là
dei due podi, che certo sono importanti, nel
corso della stagione il mio talento sia emerso
inpiùdi un'occasione,mami sarebbe piaciu-
to riuscire a stare davanti con più costanza,
cosa che nonmi è riuscita per qualche errore
di troppo e un po' di malasorte".
Parliamo un po' del tuo futuro in F.1. I
contorni sono nebulosi, ma quel che è
certo per ora è che a Monza, in occa-
sione del GP, hai passato l'intero fine
settimana con il team Sauber. Che
esperienza è stata?
"Abbastanza sconvolgente per certi versi.
Ogni giorno ero in piedi alle 6.30, pronto ad
andare inpistaadassistereai briefing tecnici,
enoncredodi esseremai tornato inhotel pri-
ma delle 23. I ritmi in F.1 sono frenetici a un
punto che è difficile da immaginare dal pad-
dock della World Series Renault, bisogna
provarlo per rendersene conto. Ma dico la
verità, mi è stato utilissimo, dopo quel fine
settimana mi sono subito sentito più forte e
cosciente delle mie potenzialità".
Basta un fine settimana nel Circus per
un effetto del genere?
"Mi rendo conto che è difficile da credere,ma
aparagone conquello che succede inFormu-
la1,unfinesettimanainF.Renault3.5èquasi
rilassante. In F.1 la quantità di variabili da
gestire è enormemente maggiore, così come
la pressione e l'impegno richiesto al pilota.
Vederlo in prima persona è come semi aves-
se aperto gli occhi, permettendomi di mette-
redei nuovi valorimassimi allescaledi valore
che avevo adottato e, quindi, di ridimensio-