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Essendo ancora un giovane pilota, il
tuo nome è mai stato preso in consi-
derazione per un eventuale sostitu-
zione di un pilota ufficiale?
”Non so, ma sinceramente non credo, la
Ferrari ha bisogno di piloti con molta espe-
rienza in F.1”.
Nel confronto diretto con gli altri
piloti a Silverstone non hai sfigurato,
anzi sei stato uno dei pochi ad essere
impiegato per tre giorni. Come giudi-
chi quella esperienza?
”Sicuramente è stato molto importante per
me aver guidato così tanto e testato così
tante cose, ma alla fine ho fatto il massimo
per aiutare il più possibile la squadra e sen-
za pensare al resto”.
Sei stato nel 2005 il primo campione
della Formula Azzurra. Ora l’Abarth,
sorta sulle ceneri di quel campiona-
to, ha visto solo nove piloti al via
nell’ultimo round del Mugello. La F3
Italia, di cui sei stato vicecampione
l’anno dopo, è morta. Come valuti la
gestione dei campionati formativi
nel nostro Paese?
”Si, un vero peccato. Era bello vedere due
o tre anni fa la griglia con più di 30 mac-
chine per categoria. Non saprei, ma sicura-
mente c’è qualcosa che non funziona anche
legato alla crisi economica del nostro paese,
ma non sono un politico quindi non saprei
approfondire la questione”.
Rigon con Montermini
sul podio dei vincitori
a Barcellona nel GT Open
Rigon nel Blancpain GT
Endurance col team Kessel