CRUGNOLA FESTEGGIA
TRA GLI JUNIOR, MA...
SCANDOLA FINISCE
LE “SCARPE”
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La patata bollente adesso è nelle mani dei federa-
lotti italiani. Saranno loro, ai quali gli organizza-
tori hanno trasmesso tutto il carteggio, a stabilire
se la doppia foratura di Andrea Carella, costretto
a mettere i piedi a terra sia nel primo, sia nel
secondo passaggio sulla prova di Apricale, è stata
causata da un intervento doloso o no. Per farlo,
potranno contare sulle dichiarazioni del piacenti-
no, sui verbali dei commissari di percorso e sul-
l'apporto delle immagini registrate dalla camera-
car montata sulla Twingo con il numero 49 sulle
portiere. In attesa che lo facciano – e, magari, che
chiariscano come e perché lo stesso pilota si sia
fermato un paio di volte per alcuni minuti fuori
percorso – Andrea Crugnola festeggia la conqui-
sta del Campionato Junior condita da un nono
posto fra le due ruote motrici dietro a Federico
Gasparetti con la monumentale Mégane, ad Ales-
sandro Vittalini, a Michele Tassone, all'ottimo
Gabriele Cogni, dodicesimo assoluto con quella
stessa 208 che Carella aveva giudicato poco com-
petitiva, e anche a Felice Re, Hannas Danzinger,
Andrea Nucita, strepitoso nel suo tentativo di
rimonta, e Paolo Vigo.
“Ragioni di sicurezza”, recita il comunicato ufficiale della squadra a pro-
posito della decisione di gettare la spugna dopo le prime due prove spe-
ciali del sabato. Dopo che, quarantaquattresimo tempo sul Langan e deci-
mo tempo sul Teglia, Umberto Scandola era precipitato dal terzo al nono
posto nella provvisoria. A stoppare il veronese della Skoda sulle strade
del Sanremo è stata la considerazione che gli pneumatici non garantivano
una tenuta adeguata neppure per venti chilometri, poco più di un terzo
di quelli che avrebbe dovuto affrontare d'un fiato la sera prima se laRonde
non fosse stata spezzata in due. Come e perché resta da chiarire: il fatto
che le stesse “scarpe” resistessero sulle 207 di Paolo Andreucci, Alessan-
dro Perico e Stefano Albertini lascia aperte un paio di possibilità: un'im-
probabile partita difettosa come qualcuno del team ha lasciato intendere
o un assetto esasperato della quattro porte dell'est.
