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MEGANE TROPHY
MIRKO BORTOLOTTI
Filippo Zanier
Alla fine del 2012 la sua carriera sembrava
a rischio, vicina a uno stop forse definitivo.
Ora, un anno dopo, Mirko Bortolotti si tro-
va a festeggiare un titolo nell'Eurocup
Megane Trophy, conquistato dopo una sta-
gione dominata insieme all'Oregon Team
di Jerry Canevisio. A fatiche finite, Mirko ci
ha concesso un intervista a cuore aperto in
cui ha parlato di passato, presente e futu-
ro.
La stagione è finita: che campionato
è stato rispetto a quello che ti aspet-
tavi quando hai deciso di intrapren-
dere quest'avventura?
"Mi aspettavo una sfida difficile, sia perché
la Mégane è sempre stata una categoria
combattuta sia perché il Turismo per me
era un'esperienza del tutto nuova. Rispetto
alle monoposto a cui ero abituato è diverso
il peso, l'aerodinamica, la frenata, tutto. E
poi è diverso il modo di correre, visto che i
contatti qui non costano cari come sulle
formule. Alla bagarre ruota a ruota non ero
abituato, e sapevo che avrei avuto bisogno
di tempo per apprendere".
Beh, in realtà però hai fatto piazza
pulita fin dal primo appuntamento...
"A dir la verità sono stato un po' fortunato,
perché la prima gara dell'anno è stata ad
Alcaniz, la stessa pista dove avevamo fatto i
test invernali. Quei due giorni di test sono
stati fondamentali per me, per prendere
confidenza con il team e con la macchina e
arrivare al primo appuntamento senza un
gap di esperienza troppo vasto rispetto ai
miei avversari. Per il resto siamo piloti, e lo
spirito di adattamento, la capacità di andare
forte in fretta suqualunquemezzo, deve fare
parte del nostro bagaglio. Inoltre lamia fase
di apprendimento è stata anche facilitata
molto dal fatto di correre con un team come
l'Oregon, il più vincente nella storia del
campionato. Mi hanno messo a disposizio-
ne il massimo a livello di dati emezzi, e que-
sto ha reso tutto più facile".
Hai avuto contro uno specialista come
Verschuur e un compagno scomodo
comeGilardoni, cheavevaallespallegià
unanno sulla vettura e con il team. Non
pensi che da questo campionato siano
usciti un po' ridimensionati?
"Io ho rispetto per tutti, e loro hanno fatto
un ottimo campionato: Mike è stato in lotta
con me per il titolo fino alla fine, e sarebbe
stato molto più vicino se non avesse buttato
via la vittoria in Gara 1 a Budapest con un
errore banale. Per il resto sono abituato a
badare a me stesso, ho un metodo di lavoro
che mi sono costruito negli anni che mi per-
mette di dare il cento per cento focalizzan-
domi più sullamia prestazione che su quella
dei miei avversari. Poi, sicuramente, l'inizio
di campionato con la doppia vittoria mi ha
aiutato, perché mi ha subito tolto di dosso
la pressione di dover dimostrare che potevo
vincere anche con le ruote coperte".
Ora ti trovi al terzo campionato vinto
incarrieradopoF.3 Italiana eFormu-
la2,ma il grandegirononsembra far-
ci molto caso. In questo caso, forse
anche perché partivi da favorito asso-
luto. Ti secca?