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FORMULA 1
TEST AD AL SAKHIR
Antonio Caruccio
Le prove in Bahrain confermano in parte i positivi riscontri
arrivati dai primi test di Jerez per la McLaren. La compa-
gine di Woking, alla prese con un importante riassetto poli-
tico dopo una difficile stagione 2013, attende con ansia di
capire quale sia il reale potenziale di questa vettura per un
2014 che deve tassativamente portare nuovamente il colos-
so inglese a lottare per la vittoria. In un momento di grande
rivoluzione tecnica come quello che la Formula 1 sta pas-
sando, affiancare un riassetto societario non èmai sinonimo
di stabilità, ma la garanzia di avere nuovamente RonDennis
al timone sembra poter dare il giusto punto di riferimento
alla squadra. Ad Al Sakhir si è visto per la prima volta con
la maglietta grigia Eric Boullier, strappato a Lotus a fine
gennaio e pronto a dirigere le operazioni in una sessione di
prove che ha dato positivi riscontri. L’affidabilità c’è, o
almeno in gran parte perché sia Kevin Magnussen sia Jen-
son Button hanno avuto la possibilità di portare a termine
tanti giri e raccogliere numerosi dati, appoggiandosi ad un
partner storico, Mercedes, che ha letteralmente annichilito
la concorrenza. Nel 2014 non si fa più riferimento ad un
motore, perché il classico concetto di propulsore a scoppio
è affiancato da due motori elettrici, creando una vera e pro-
pria power-unit in grado di mantenere grandi prestazioni
non intaccando le performance.
Nei primi due giorni alla guida è salito il debuttante e neo-
promosso campione della Formula Renault 3.5, Magnus-
sen, che ha anche stabilito il miglior tempo assoluto della
McLaren in Bahrain in 1’34”910, tempo che però è stato
segnato con le gomme Pirelli SuperSoft. Proprio questo
sembra essere uno dei punti interrogativi per l’avvio di sta-
gione, perché i riferimenti cronometrici che hanno visto il
danese e l’inglese stare al vertice sono stati ottenuti con il
compound più morbido, mentre gli avversari restavano con
le Soft. Secondo i calcoli del costruttore italiano, ci sareb-
bero circa sette decimi di differenza tra le mescole. Merco-
ledì, Magnussen ha portato avanti delle valutazioni aerodi-
namiche e dei long-run per verificare l’affidabilità della
power-unit e dei componenti portati in pista come seguito
delle teorie e attività pianificate dopo Jerez. Giovedì si è
invece presentato subito un difficile inizio per un problema
al software della telemetria, che ha costretto ai box la MP4-
29. Con l’arrivo di Button negli ultimi due giorni laMcLaren
ha poi potuto iniziare a fare sul serio, affidandosi all’espe-
rienza ed alla sensibilità del campione del mondo 2009.
Jenson ha iniziato venerdì mattina portando avanti delle
prove di set-up, completando nel pomeriggio la prima simu-
lazione di Gran Premio, con al suo attivo ben 103 giri, pri-
mato che nessuno ha lontanamente avvicinato in tutta la
settimana. Nella giornata di sabato Jenson ha completato
altri 66 giri, permettendo al teamdi provare numerose solu-
zioni di assetto: “Alla fine i miei ingegneri erano distrutti,
non li ho mai visti così stanchi. La mole di informazioni che
vengono scambiate via radio praticamente ad ogni curva
sono così tante che guidare diventa quasi secondario. È una
grande scommessa capire come guidare, risparmiando car-
burante, frenando nel modo corretto, rispettando tutta una
serie di parametri, situazione in cui siamo sempre stati bra-
vi. Ho la sensazione che aMelbourne saremo pronti”. Gene-
ralmente nel corso della settimana sono state portate avanti
prove sulle componenti che sono state sviluppate sulle indi-
cazioni riportate nei precedenti test di Jerez de la Frontera
in Spagna. Non sono però finite le novità perché la settima-
na prossima in Bahrain la McLaren porterà delle ulteriori
soluzioni, specificatamente studiate per la prima gara di
Melbourne, in Australia. Sarà quella la prima volta in cui si
vedrà il vero potenziale della squadra inglese, che fa degli
oltre 1600 chilometri percorsi un vanto, anche a discapito
di una Mercedes che, seppur veloce, ha mostrato debolezze
quando sia Lewis Hamilton sia Nico Rosberg l’hanno por-
tata al limite.
I tempi
Kevin Magnussen – 1’34”910 – 127 giri
Jenson Button – 1’34”957 – 169 giri
Alla fine i miei ingegneri erano distrutti, non li ho mai visti
così stanchi. La mole di informazioni che vengono scambiate via radio
sono così tante che guidare diventa secondario
JENSON BUTTON
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