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ALBA
ROSSA
Se lo scorso anno si parlava di tramonto, oggi
in casa Ferrari regna un certo ottimismo. La F14-T continua
la progressione iniziata a Jerez, Alonso e Raikkonen hanno
svolto con regolarità il lavoro previsto nonostante qualche
imprevisto. E a differenza dei team primi nella classifica
il team di Maranello non ha cercato il tempo
Massimo Costa
Sesto Fernando Alonso, settimo Kimi Raik-
konen. A tre secondi da Nico Rosberg, a due
da Lewis Hamilton. Che sono il primo e il
secondo nella classifica dei migliori tempi
dei test del Bahrain. Quarta posizione tra i
team con il maggior numero di giri comple-
tati. La Ferrari non può dirsi estremamente
felice della seconda seduta di prove pre
campionato, mamoderatamente soddisfat-
ta sì. Il lavoro procede spedito, i piloti stan-
no lavorando bene e contribuiscono allo
sviluppo della F14-T che appare velocissi-
ma sul dritto (raggiunti i 336 km/h, 22 in
più rispetto al 2013 sullo stesso circuito),
incidente di Raikkonen a parte, cose che
possono capitare. E che il finlandese si è
subito pienamente addebitato, senza invo-
care chissà quali guai tecnici o cedimenti
delle gomme. Chissà se a qualcuno fischie-
ranno le orecchie. Alonso, le cui lune storte
le conosciamo bene così come i suoi tran-
cianti giudizi su alcune delle Ferrari da lui
guidate, appare piuttosto fiducioso: “Ogni
giro che stiamo percorrendo è oro, imparia-
mo cose chilometro dopo chilometro. Tra
Jerez e la prima seduta di test a Sakhir, il
lavoro è consentito nel verificare che tutte
le componenti dialogassero tra loro senza
impedimenti, che i dati della galleria del
vento fossero poi similari ai riscontri forniti
dalla pista. Poi, bisognava tenere d’occhio
gli imprevisti che sempre capitano. Devo
dire che questi aspetti sono stati soddisfa-
centi e a Sakhir ho girato per due giorni sen-
za problemi”, ha detto alla stampa italiana
al termine dei suoi due giorni.
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