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FORMULA 1
TEST A SAKHIR
Filippo Zanier
"Potrebbe esser peggio". "E come?"
"Potrebbe piovere". Chissà se Christian
Horner ed Helmut Marko hanno mai visto
quel capolavoro dell'umorismo made in
USA che risponde al nome di Frankenstein
Junior. Se lo hanno fatto, sanno cosa signi-
fica quella frase e sanno anche che se ad Al
Sakhir non si è scatenato un temporale sul
garage Red Bull è solo perché in Bahrain
cadono non più di dieci centimetri di piog-
gia all'anno. Meteo a parte, però, in questa
seconda tornata di test in Bahrain tutto
quello che poteva andare storto per il team
di Milton Keynes lo ha fatto, compreso un
incredibile sabato che ha visto Sebastian
Vettel incredulo, incapace di completare un
singolo giro. Prima fermato da un problema
di batteria dopo tre curve e poi fermo ancora
una volta, questa volta addirittura incapace
di raggiungere la fine della pit-lane. Una
perdita di lubrificante, ha poi comunicato il
team, perdita che ha comunque fatto danni
tali da costringere la RB10 ai box per l'intera
giornata. Se il sabato è statoundisastro, non
è che in Red Bull possano fare i salti di gioia
per gli altri giorni: giovedì Daniel Ricciardo
è stato fermatoda unproblema dopo 39 giri,
mentre venerdì sono stati 66 i passaggi
completati. Alla fine è stato proprio questo
il turno più produttivo perché finalmente
non interrotto da intoppi tecnici, con il pilo-
ta australiano che è riuscito a mettere insie-
me qualche long-run e qualche uscita più
breve con gomme morbide, per valutare le
reazioni della vettura con un maggior grip a
disposizione. Detto del sabato orribile, la
domenica ha poi visto Vettel tirarsi su di
morale con 77 giri, inquesto caso peròmeno
fruttuosi perché interrotti da un guasto al
brake-by-wire posteriore, che lo ha manda-
to in testacoda e lo ha costretto poi ad atten-
dere il passaggio del carro attrezzi.
La Red Bull ha così concluso i test invernali
con circa 1700 chilometri di test completati,
poco più di un terzo rispetto alla Mercedes,
e con la sensazione di avere ancora tanto,
tantissimo da scoprire della propria vettura.
La frequenza con cui inquesta fase della sta-
gione si scoprono i problemi, e non solo
quelli inerenti alla power unit, è infatti
direttamente proporzionale alla distanza
percorsa dalle monoposto, e i "bibitari" ne
hanno avuto la riprova la domenica, quando
guai (non specificati) all'anteriore e il sud-
detto problema alla frenata elettronica si
sono presentati non appena la RB10 è stata
sottoposta a stint un po' più lunghi del con-
sueto.
Ma cos'è che ancora azzoppa in modo così
evidente la Red Bull? Il team, forse per
togliere un po' di pressione dalle spalle di
Adrian Newey, tenta di distribuire la
responsabilità su vari fronti, ma a giudicare
dagli interventi che vengono operati sulla
RB10 è sempre il sur-
riscaldamento a dare
i maggiori grattacapi.
È senza dubbio un
problema di tempe-
rature quello che ha
fermato Ricciardo
giovedì, e non è un
caso che il giorno
seguente sulle fianca-
te della monoposto,
in corrispondenza
I tempi
Daniel Ricciardo – 1’35”743 – 105 giri
Sebastian Vettel – 1’37”468 – 77 giri
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,...96
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