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FORMULA 1
GP GRAN BRETAGNA
Marco Cortesi
Dopo la scomoda performance del Red
Bull Ring, la scuderia di Dieter Mateschitz
a Silverstone è tornata sui livelli di rendi-
mento di inizio anno. Sicuramente la
miglior squadra non motorizzata Merce-
des ed in grado di portare entrambi i pilo-
ti quasi sempre nella top-5, con uno dei due
a podio. L’”uno” in questione è stato anco-
ra una volta Daniel Ricciardo che, dopo la
vittoria di Montreal, è un rivale sempre più
scomodo per Sebastian Vettel. Ma non solo
in pista. L’australiano è grato della chance
che gli è stata data, e sfrutta con la freschez-
za di un giovane al debutto in un top-team
tutte le occasioni che gli capitano, facendo
buon viso a cattivo gioco. Inoltre, ha “capi-
to” velocemente le nuove variabili della F.1
a partire dal brake-by-wire. Dall’altro lato
c’è un Vettel chiaramente insofferente, e
che da pluricampione del mondo digerisce
la situazione con molta più difficoltà. Esse-
re sverniciato all’esterno a destra e a man-
ca in velocità sicuramente pesa molto di
più a lui che al compagno, e il tedesco non
ne fa mistero. Correndo il rischio di met-
tersi in luce negativa non solo con tutto il
mondo della F.1, ma soprattutto con la
squadra, che a lui deve molto, ma che ora
ha un’alternativa eccellente. Nonostante
tutto, Vettel ha vinto un duello fantastico
con Fernando Alonso, ma come lo spagno-
lo non si è potuto risparmiare innumere-
voli lamenti. Fa specie pensare che, nel pie-
no di una bagarre ruota a ruota, riesca a
trovare perfino il tempo di attaccare ver-
balmente l’avversario, prima di metterlo
definitivamente a tacere con un sorpasso
eccezionale pianificato ed eseguito nel cor-
so di un intero giro. La frustrazione d’al-
tronde è comprensibile. In Red Bull si con-
tinuano a portare in pista nuovi compo-
nenti, come per esempio le ali anteriori e
posteriori viste nel Regno Unito, ma nes-
sun intervento a livello aerodinamico può
compensare la mancanza di cavalli. La
RB10 è decisamente veloce e ben riuscita,
lo dimostra il confronto con gli “altri”.
Anche la strategia c’è, e si è visto col terzo
posto di Ricciardo giunto con una sosta
sola. Ma la cosa che più manca non è alla
portata, perché non è assolutamente detto
che in Renault siano in grado di rimediare
al pasticcio per il prossimo anno. Per que-
sta stagione è andata, dato che il blocco
dello sviluppo non consente grossi passi
avanti, ed il rimescolamento degli incari-
chi nel settore F.1 della struttura transalpi-
na è un’incognita più che una speranza.
Helmut Marko si sta sicuramente muoven-
do, ma dovrà farlo e prendere una decisio-
ne molto in fretta, perché ancor di più che
un’auto di serie, un energy drink senza
potenza è scomodo e imbarazzante. In altre
parole, una casa automobilistica ha più
possibilità di “incassare il colpo” a livello
commerciale di un’azienda che punta tut-
to sull’immagine.
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