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piazzamento per Nando, ndr), qui è stato
simile, e in gara mi sono sentito meglio che
nelle prove. L’incidente alla prima curva mi
ha favorito, poi ho lottato conRedBull eFor-
ce India», ha raccontato alla fine lo spagno-
lo. «Nel finale Vettel era troppo veloce, però
ho dato spettacolo con Ricciardo, un duello
duro,ma leale.Daniel ha fattounagrangara,
sono riuscito a tenerlo dietro di un pelo per-
ché ero al limite con i consumi, di più non si
poteva fare».Un ritornello ripetutoancheda
Marco Mattiacci («abbiamo tirato fuori il
massimo, Fernando ha fatto una gara fanta-
stica, ancheKimi hadato segnali positivi, ora
pensiamo all'Ungheria») che serve da man-
tra di consolazione.
Alla vigilia Fernando era stato meno posi-
tivo, a chi gli chiedeva del nuovo progetto
2015 partorito da James Allison aveva
replicato che «tutti i progetti a giugno sem-
brano bellissimi, a novembre ancora di più,
a gennaio addirittura fantastici. Poi, però, a
marzo sono sempre due o tre scuderie che
si dimostrano competitive...», facendo
capire che la sua pazienza è davvero al limi-
te.
Dopo la gara ha provato a rilanciare la sfi-
da, ma senza nasconderne le enormi diffi-
coltà. «In gara volevamo fare due soste, poi
siamo dovuto passare a tre per un po' di
indecisione. La Mercedes? E' fuori portata,
mentre la Red Bull è veloce e laWilliams ha
fatto grandi progressi negli ultimi quattro
GP e ci ha scavalcati. Dobbiamo guardarci
anche da Force India e McLaren, fare pun-
ti per la classifica costruttori, mi consolo
con i 97 punti e il quarto posto nella classi-
fica piloti».
Si può consolare anche con il 10-0 rifilato a
Raikkonen fin qui, un paragone calcistico
respinto da Mattiacci («la F.1 è una cosa
diversa»), ma che pesa come un macigno
sulla stagione del finlandese. Ad Hocken-
heim in realtà qualche timido segnale di
risveglio Kimi lo ha emesso, ma siamo sem-
pre a poco più di un sospiro. «Peccato, per-
ché in questo weekend mi sentivo bene, per
la prima volta sono riuscito a guidare come
volevo – ha raccontato il finlandese, 11° alla
fine, e per la quarta volta quest'anno fuori
dai punti – ma mi sono trovato due volte in
mezzo a dei sorpassi e ho perso dei pezzi,
perdendo in carico aerodinamico, poi ho
sofferto per il graining delle gomme. Con la
macchina integra qualche punto lo avrei
preso». Davvero un brodino, per chi in car-
riera ha sempre attaccato e puntato alla vit-
toria, ma quest'anno va così. Tutti e due i
ferraristi se la sono presa con il degrado
eccessivo delle gomme («non è un bene per
i costruttori, e in Ungheria sarà ancora più
caldo...»), ma uno dei grossi problemi del-
la F14T sta proprio nel fatto che “mangia”
troppo le coperture rispetto alla concorren-
za. Come si dice in questi casi? C'è ancora
molto da lavorare. E molto da patire.
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