UN TITOLO
LA STORIA
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In testa al campionato a due gare dalla fine, l’italiano dovrà lottare
con una concorrenza agguerritissima per fare sua la corona 2014.
Dovesse riuscirci, sarebbe il primo pilota straniero
ad avere conquistato tre titoli nella storia del campionato
Filippo Zanier
Per ora, nel conto del titoli del GT giappo-
nese, il suo pallottoliere segna due. Nien-
te male per un "gaikokujin", uno stranie-
ro. Solo altri tre piloti non giapponesi,
infatti, ci sono riusciti oltre a lui: Erik
Comas, Michael Krumm e André Lotterer.
Un club ristretto, che però a Ronnie Quin-
tarelli non basta più. Ora che per l'enne-
sima volta si trova in testa alla classifica
del Super GT, il pilota veronese non vuo-
le farsi scappare quella corona che lo por-
terebbe nell'olimpo della categoria, unico
straniero a conquistare tre titoli nella sto-
ria del campionato. Un obiettivo non faci-
le, vista la concorrenza in pista, ma che
calzerebbe a pennello a Quintarelli: esse-
re affiancato a leggende del motorsport
nipponico come Satoshi Motoyama, Jui-
chi Wakisaka, Yuji Tachikawa e Masahiko
Kageyama sarebbe infatti la degna consa-
crazione per un pilota che come nessun
altro ha saputo immergersi negli usi e nei
costumi della terra del Sol Levante, tanto
da arrivare a farne la propria casa. A pochi
giorni dal secondo posto ottenuto nella
1000 Km di Suzuka, il risultato che ha
consegnato a Ronnie e al compagno Tsu-
gio Matsuda la testa della classifica,
abbiamo parlato con il pilota italiano del
team ufficiale Nismo per capire con che
spirito affronta la la volata finale verso
un'obiettivo così importante.
L'anno scorso eri andato in testa al
campionato a tre gare dalla fine, poi
il titolo era sfumato. Quest'anno di
prove ne mancano solo due, pensi
che andrà diversamente?
"Ci sono molte differenze tra la situazione
del 2013 e oggi. In generale, nel Super GT,
la sesta gara del calendario è l'ultima chan-
ce di recupero per gli equipaggi che hanno
bisogno di rimontare. Questo succede per-
ché poi nella settima prova le zavorre, che
nelle prove precedenti rallentavano le vet-
ture più veloci, vengono dimezzate e nel-
l'ottava e ultima gara vengono annullate del
tutto, riportando tutti al peso base. Questo
significa che nelle ultime due corse del
campionato le macchine più competitive
sono finalmente libere dagli handicap, e di
solito tornano davanti. L'anno scorso era-
vamo stati proprio noi a recuperare molto
terreno a Suzuka in virtù delle zavorre
altrui, e anche se questo ci aveva permesso
di andare in testa al campionato in realtà le
Lexus erano di una spanna superiori, come
hanno poi dimostrato nel finale di stagio-
ne. Quest'anno è l'opposto: in base ai risul-
tati ottenuti fino alla quinta gara, a Suzuka
eravamo proprio noi a essere tra i più pena-
lizzati eppure siamo andati fortissimo".
A proposito di penalizzazioni, il
sistema di zavorre utilizzato nel
Super GT è complicato e poco cono-
sciuto, ci spieghi come funziona?
"Volentieri. Fin dalla seconda gara, a ogni
macchina viene assegnata una zavorra
equivalente ai punti che ha in campionato,
moltiplicati per due. Quando una macchi-
na raggiunge i 25 punti, che equivarrebbe-
ro a 50 chili, invece della zavorra viene
applicato al motore un restrittore più pic-
colo, che crea un calo di prestazione equi-
parabile. Per ogni punto oltre i 25 viene
ancora applicata la zavorra raddoppiata.
Poi, come ho già accennato, alla settima
gara i restrittori restano e le zavorre vengo-
no dimezzate, mentre all'ultima si elimina
tutto e si corre tutti alla pari".
A Suzuka avevate sia il restrittore
ridotto che 34 chili di peso addizio-
nale, solo Caldarelli-Ito e Yasuda-de
Oliveira erano
leggermente più
penalizzati di voi. Però, mentre loro
hanno faticato, voi avete chiuso
secondi e avete lottato per la pole.
Come si spiega?
" Si spiega con il grande lavoro che il team
Nismo sa fare a livello di setup. Anche io
prima della gara ero preoccupato, facevo le
stesse considerazioni che avete esposto voi,
ma appena sono salito inmacchinami sono
accorto che andavamo fortissimo e ho fat-
to subito il miglior tempo nelle libere. In
qualifica avevamo il passo per la pole, ma
nel giro buono ho spanciato sul cordolo alla
curva Degner 1 e ho dovuto alzare il piede,
mi è dispiaciuto moltissimo. In gara, in
ogni caso, non avremmo potuto nulla con-
tro la Lexus di Nakajima-Rossiter perché
con il restrittore standard andavano trop-
po più forte di noi, ma essere usciti da una
gara che si preannunciava difficilissima
con i punti del secondo posto è stata una
grande soddisfazione. Giusto per darvi
un'idea, prima del weekend ci eravamo dati
il quarto posto come massimo risultato
possibile, siamo andati ben oltre le aspet-
tative".