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IL RICORDO
ANDREA DE CESARIS
LA RAPIDA ASCESA
VERSO LA F.1
I suoi esordi in pista, lo videro cimentarsi
giovanissimo al volante dei kart, afferman-
dosi prima nella Coppa del mondo Junior
nel ’76 e poi nel Campionato Italiano di
classe 125. Compiuti i 18 anni, De Cesaris
passò sulle monoposto. Tappa quasi obbli-
gata la Gran Bretagna per debuttare prima
in F.3 dove sfiorò il titolo preceduto da Chi-
co Serra e poi in F.2 dove chiuse 5° nel
1980. Un anno importante, perché salutò il
suo arrivo nella massima serie; per l’esat-
tezza il 28 settembre, nel GP del Canada a
Montreal, al volante di una Alfa Romeo,
dopo averla testata per soli 20 giri sulla
pista di Balocco. Purtroppo non si trattò di
una prima fortunata, complice delle noie al
cambio, ma l’impegno col team del Portel-
lo proseguì anche nel GP statunitense a
Long Beach. Nel frattempo De Cesaris
entrò a far parte del vivaio dei piloti Mar-
lboro e già dalla stagione seguente appro-
dò alla McLaren sponsorizzata dal popola-
re marchio di “bionde”. Sorsero però, dei
contrasti con Ron Dennis, il boss della scu-
deria inglese. A detta del romano, il suo
compagno JohnWatson avrebbe beneficia-
to di un trattamento di favore, come la nuo-
va vettura progettata dal geniale John Bar-
nard. Il bilancio finale fu assai parco con 1
solo punto, arpionato ad Imola.
LA POLE DI LONG BEACH
CON L’ALFA ROMEO 1982
Nel 1982, De Cesaris tornò alla corte del-
l’Alfa Romeo di Carlo Chiti, con cui riuscì a
togliersi qualche soddisfazione. Il 4 aprile
sul cittadino di Long Beach, alla seconda
gara in calendario, siglò l’unica pole posi-
tion della sua carriera, ultima nella storia
dell’Alfa Romeo, beffando Niki Lauda ad
un minuto dallo scadere della qualifica. La
sua cavalcata in gara però, si interruppe al
33° passaggio; avvertita un’anomalia, rien-
trò ai box lentamente, ma d’improvviso la
vettura prese fuoco e slittò. Causa di tutto,
il distacco di un tubo dell’olio del motore,
con conseguente fuoriuscita del lubrifican-
te sulle gomme. Una piccola rivincita se la
ripigliò il mese successivo a Monte Carlo,
quando in un finale rocambolesco rischiò
di vincere, ma rimasto senza benzina a 700
metri dal traguardo dovette accontentarsi
del terzo posto ad un giro dal vincitore Ric-
cardo Patrese. Sempre come portacolori
del “Quadrifoglio Verde”, l’anno successivo
fu due volte secondo in Germania ed in Sud
Africa, salendo all’8° posto nella graduato-
ria iridata.
TANTI BEI RISULTATI
CON BRABHAM E JORDAN
Lasciata l’Alfa, emigrò in Francia alla
Ligier, con cui però disputò due campiona-
ti incolori. L’ultimo periodo della carriera
di De Cesaris, lo vide cambiare ben otto
scuderie, tra l’86 ed il ’94. Riuscì comun-
que a mettersi ancora in evidenza; come a
Spa nel 1987 quando giunse terzo con la
Brabham-Bmw. O coi quarti posti, di
Detroit nel 1988 con la modestissima Rial,
di Canada e Messico nel ’91 con la Jordan-
Ford, del Giappone sulla Tyrrell-Ilmor e a
Monte Carlo, nel ’94 ancora con la Jordan-
Hart. Chiuse la stagione sulla Sauber-Mer-
cedes, chiamato a sostituire Karl Wendlin-
ger vittima del grave incidente in prova a
Monaco, nel GP di Europa di Jerez. Con
208 gare all’attivo, De Cesaris, decise di
appendere il casco al chiodo, frequentan-
do sempre più di rado il paddock. Il roma-
no riapparve in pista il 1° maggio scorso,
in occasione delle celebrazioni del venten-
nale della scomparsa di Senna, tenutasi
presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di
Imola.
Nel 1988 con la Rial
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...92
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