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FORMULA 1
GP GIAPPONE
IL DRAMMA
L’incidente di Bianchi segna profondamente la piccola squadra di Booth che già aveva
vissuto la tragedia di Maria De Villota in un test privato. E già si parla di chi prenderà
il posto dello sfortunato Jules nel prossimo appuntamento di Sochi
Antonio Caruccio
Il week-end della Marussia rappresenta forse il peggior incubo
che un team possa vivere nell’era moderna della Formula 1.
Questa volta non sono i risultati, o meglio non solo, a dare il
tormento alla squadra di John Booth, ma il tragico incidente
che porta la Marussia e Jules Bianchi alla ribalta delle crona-
che. Le condizioni del francese sono critiche, lotta tra la vita e
la morte. C’è il tormento di capire perché un roll-bar si sia com-
pletamente disintegrato, anche se i carsh-test della FIA preve-
dono situazioni differenti che trovarsi un trattore da mille chi-
li sulla propria strada. Oltre a questo va considerato il danno
economico di una scocca completamente disintegrata e forse
l’impossibilità di riuscire a schierare tra meno di cinque giorni,
una seconda vettura a fianco di quella di Chilton nel GP di Sochi.
La squadra infatti è una delle più indebitate del paddock, leg-
germente meglio di Caterham, ed i costi di spedizione in tem-
pi così brevi di una nuova scocca e di tutti i ricambi sono esa-
gerati. Dal punto di vista sportivo, per quanto possa valere, il
risultato del week-end aveva visto le Caterham avere la meglio
per la lotta di fondo classifica, con Bianchi che, solo grazie ai
pochi chilometri percorsi da Kamui Kobayashi, è riuscito a
sopravanzarlo in qualifica. In gara il francese era risalito sino
alla quarta posizione, quando però tutti gli altri erano già entra-
ti ai box per montare le gomme intermedie, completando un
giro in più con le rain. Poi, il dramma. Ora si parla di chi potrà
prendere il posto di Jules nel finale di stagione. In Russia e
America pare lecito pensare che salga al volante Alexander Ros-
si, mentre resta alla porta per il finale anche Will Stevens, il cui
debutto era atteso nel primo turno di prove libere già a Suzu-
ka, poi rimandato per problemi contrattuali. Non c’è invece
molto da dire su Max Chilton, autore di un errore in qualifica
quando ha perso il retrotreno della sua vettura alla curva tre-
dici impedendosi di migliorare il crono, e protagonista in gara
solo nei doppiaggi o quando ha realizzato il giro veloce in regi-
me si safety-car.
