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TUS
Filippo Zanier
Quando in Lotus, nella giornata di venerdì, hanno realizzato che Pastor Maldonado avrebbe
dovuto fare ricorso fin dalle prove libere alla sesta power unit della stagione, incorrendo così
in una penalità che lo avrebbe relegato all'ultimo posto in griglia, si sono resi conto che diffi-
cilmente la tappa giapponese del Circus iridato sarebbe stata di quelle da ricordare, una in gra-
do di segnare l'inversione di tendenza con un 2014 disgraziato. Lente nelle libere, le E22 del
venezuelano e di Romain Grosjean non hanno effettivamente trovato lo spunto nemmeno in
qualifica, dove sono state battute dalle Sauber e non hanno superato neppure il taglio della Q1.
In gara, nonostante una pioggia che in teoria avrebbe dovuto ridurre il gap tecnico tra le mono-
posto e permettere ai piloti di fare la differenza, le cose non sono cambiate. Le due Lotus-
Renault hanno infatti proceduto praticamente appaiate per tutta la gara, chiudendo al quin-
dicesimo e sedicesimo posto davanti alla Caterham di Marcus Ericsson e alla Marussia di Max
Chilton. La realtà è che dopo lo sfogo di Singapore, dove ha in pratica mandato al diavolo la
Renault per i continui problemi al propulsore, Grosjean sembra ormai completamente demo-
tivato e concentrato soltanto sul portare a termine la stagione il prima possibile, impressione
rafforzata da una gara davvero senza nerbo disputata in Giappone. Considerando che per la
Lotus l'alternativa è contare su un pilota a cui il massimo che si può chiedere è completare tre
sessioni di fila senza disintegrare la macchina nel muro è difficile pensare che le cose possano
migliorare a breve. A ben vedere, la migliore notizia che il team Gerard Lopez può portare a
casa da Suzuka riguarda proprio Maldonado, che su una pista molto impegnativa e in condi-
zioni difficilissime una volta tanto ha completato il weekend senza errori. Poca roba, ma in
tempi di carestia tocca accontentarsi...
