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MONDIALE RALLY
ALSAZIA
ABBRING ESALTA
LA PEUGEOT T16
Gli applausi sono (quasi) tutti per Gilbert Quentin, il francese che ha tenuto dietro sia
Bernardo Sousa, sia Sébastien Chardonnet e facendolo ha fatto il pieno di punti a dispo-
sizione per gli iscritti al Wrc-2. Ma il grande protagonista della tre giorni alsaziana è sta-
to Kevin Abbring. Spedito senza tanti rulli di tamburi dalla Peugeot a misurarsi con i
(pochi) protagonisti abituali del mundialito, il ragazzo olandese ha confermato il tantis-
simo di buono mostrato fra una botta di sfiga e l'altra nella serie continentale e ha esal-
tato la 208 T16. Quattordicesimo assoluto, in poco più di trecento chilometri di prove ha
messo trentanove secondi e nove fra sé e Quentin: non proprio bruscolini.
LEFEBVRE FRUSTRATO
MA VINCENTE
“Frustrante”. Stéphane Lefebvre cerca e trova la parola giusta per definire il suo fine set-
timana in Alsazia. Con nel mirino i pochi punti necessari a chiudere definitivamente a
suo favore la corsa al mondiale Junior, il francese non s'è divertito per niente. E lo dice:
“Non è stato affatto piacevole rinunciare a lottare con i migliori, ma questa volta non ave-
vo scelta...”. Già, non l'aveva: la quarta moneta gli bastava per mettere le mani sul titolo
e garantirsi il volante di una DS3 R5 ufficiale per la prossima stagione iridata e per con-
quistarla ha evitato ogni rischio. Il fine, si sa, giustifica i mezzi. Ad approfittarne è stato
soprattutto Alistar Fischer, primo con cinquanta secondi e spiccioli davanti a Eric Camil-
li e con un minuto e venti su Quentin Giordano.
NIENTE SORRISI
PER I NOSTRI
Più amaro che dolce il bilancio dei due italiani al via del Rallye de France-Alsace. Ama-
rissimo per Simone Tempestini, stoppato già nelle primissime battute da un problema
meccanico della sua DS3, e amaro pure per Matteo Gamba, costretto alla resa prima di
aver avuto modo di confermare le sue doti con la 207 Super2000. Non era così che s'era-
no immaginati il fine settimana sull'asfalto francese: capita, purtroppo. Ma almeno ci han-
no provato. E non è mica poco, nel contesto di un movimento che, sempre più chiuso in
sé stesso, è ormai in stato comatoso.
DUMAS DICIANNOVESIMO
CON LA PORSCHE
Diciannovesimo assoluto, a quasi un quatro d'ora da Jari-Matti Latvala. Un minuto e mez-
zo dietro a Sébastien Chardonnet, quarto fra quelli con le Wrc-2, e davanti di poco più di
mezzo minuto a Xavi Pons. In coppia con l'eterno Denis Giraudet, Romain Dumas è stato
parecchio bravo a spremere la Porsche sull'asfalto alsaziano. Ma il divario fra la coupé tede-
sca e lamigliore delle R5, la Peugeot 208 T16 di Kevin Abbring, resta importante: treminu-
ti e trentotto in trecento e tre chilometri significano sette decimi al chilometro. Tanta roba,
in un rally veloce come lo sono tutti quelli fuori dai confini del Bel Paese.