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FORMULA 1
GP GIAPPONE
Massimo Costa
Il mondo della F.1, del motorsport, è in
ansia per Jules Bianchi. Un incidente
drammatico, divenuto pazzesco quando
soltanto nel pomeriggio di lunedì 6 ottobre
sono apparse le immagini della uscita di
pista del francese dellaMarussia che ha col-
pito in pieno il mezzo di soccorso che stava
togliendo dalla via di fuga della curva 8 la
Sauber incidentata di Adrian Sutil. Un
impatto violentissimo, quasi frontale, avve-
nuto dopo che Bianchi ha perso il control-
lo della sua Marussia proprio in quel pun-
to. Dove prima, è bene sottolinearlo, erano
esposte le bandiere gialle che segnalavano
il pericolo imponendo dunque ai piloti di
rallentare, di non prendere rischi. Ma in
quel momento la pioggia era aumentata di
intensità, il tramonto incombeva e per
qualchemotivo (aquaplaning, guasto tecni-
co?) Bianchi si è vista sfuggire via la sua
MR03. Questo l’incidente che ha avuto
effetti devastanti per Jules, il quale ha
riportato gravissime ferite alla testa. Un
dramma che a motori spenti ha comincia-
to a sollevare una tempesta di critiche. Feli-
pe Massa ha detto che occorreva fermare
prima la corsa, ma altri piloti hanno affer-
mato che nel momento in cui è stata data
la bandiera rossa le condizioni non erano
pessime. Rimane il fatto che nella iper
moderna e sicurissima F.1, un pilota è in
gravissime condizioni per avere colpito una
ruspa, un trattore, chiamatelo come meglio
credete. Una F.1, che è bene ricordare, dal
terribile weekend di Imola 1994 con i
drammi di Roland Ratzenberger e Ayrton
Senna, non ha più dovuto raccontare
Un incidente drammatico che ha colpito il pilota della Marussia ha portato il buio nel mondo
della F.1. Ora si discute su cosa fosse giusto fare e cosa no. Proviamo a cercare di capire come
si potrebbe ovviare a certe situazioni pericolose che si creano nelle piste di tutto il mondo
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