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MONDIALE RALLY
ELFYN EVANS
Guido Rancati
“Ho capito di non essere ancora pronto per
sfidare i migliori del mondo in una delle
discipline nelle quali conta solo la forza fisi-
ca...”. Il tempo di riprendersi dallo sforzo
sostenuto insieme a Daniel Barrit per supe-
rare a spinta i centocinquanta metri di sali-
ta dopo la terza prova speciale del Rallye de
Franc-Alsace ed Elfyn Evans ha trovato il
modo di modo di archiviare con un sorriso
la disavventura che, dopo un sesto, un
quarto e un quinto tempo, lo aveva fatto
precipitare lontano dalle zone calde della
classifica. Sa anche essere autoironico, il
ragazzo gallese. Ma ha anche e soprattutto
una notevole forza interiore, quella che gli
ha permesso di andare avanti dopo la pro-
va del Pays de Salm. Quando il quattro
cilindri della Fiesta vuerrecì si era ammu-
tolito fra il fine piesse e il controllo-stop.
“Non sapevo quanto tempo ci avremmo
messo a uscire dalla zona nella quale è vie-
tato intervenire sulla vettura, ma sapevo
che ce l'avremmo fatta”, ha spiegato dopo
essere riuscito a ridare voce al motore e
aver riportato l'auto al parco assistenza. Poi
è tornato a fare quello che gli riesce meglio:
pigiare sull'acceleratore di una vettura da
corsa. Con una lunga serie di tempi prege-
volissimi esaltati dalla seconda prestazione
assoluta nella Power Stage, è risalito dalla
tredicesima alla sesta posizione. Per chiu-
dere a un minuto da Mikko Hirvonen e a
uno e dodici da Dani Sordo malgrado i cen-
to secondi di penalità. Per collezionare il
decimo arrivo – l'ottavo in zona-punti –
nella sua prima stagione a tempo pieno nel-
la serie iridata con una top-car.
Sbaglia assai poco, il figlio d'arte sul qua-
le ha puntato Malcolm Wilson dopo aver
dovuto rinunciare a trattenere Therry
Neuville. Negli undici appuntamenti mon-
diali disputati da gennaio a ora, ha rastrel-
lato settantun punti. In due occasioni, sul-
la terra del Messico e sull'asfalto del Deut-
schland, ha chiuso appena sotto il podio e
tutto fa pensare che l'avrebbe fatto anche
nell'Esagono. Senza il problema iniziale.
Nessuno può ancora dire dove arriverà e
tuttavia non serve un particolare acume
per constatare che pochi, nella lunga sto-
ria dei rally, hanno saputo sfruttaremeglio
di lui le occasioni avute per farsi notare. E
se il suo futuro è ancora tutto da scrivere,
il suo passato già merita di essere studia-
to con molta attenzione da tutti i giovani
di belle speranze che sognano un posto al
sole. Debuttante a diciassette anni e pochi
mesi con una Micra, il figlio d'arte ha
seguito un percorso molto ben tracciato.
Prima nel campionato britannico, che ha
frequentato fino a tre anni fa con una Fie-
sta St e con un'Impreza, poi nel mondiale.
Assaggiato disputando – e vincendo – la
Fia Academy con una Fiesta R2. Viatico
per essere protagonista la scorsa stagione
nel Wrc-2 con una Fiesta a trazione inte-
grale. A dimostrazione che, facendo le
scelte giuste, è ancora possibile emergere
senza disporre di un budget multimiliona-
rio...
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