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LA SENTENZA SUL CAMPO
“SMORZA”
LA SENTENZA DEI GIUDICI
Adesso che i giochi sono fatti, i giudici del Tribu-
nale di seconda istanza della federazione samma-
rinese potranno finalmente riunirsi, valutare i
fatti e decidere se ammettere o respingere l'ap-
pello presentato dalla Skoda Motorsport Italia
contro l'esclusione dalla classifica del rally sul
Titano, della Fabia di Umberto Scandola e Gui-
do D'Amore. Con la certezza che il loro verdetto
non cambierà i connotati alla classifica del cam-
pionato italiano. E con la ragionevole speranza
che nessuno proverà a influenzarli. Finalmente si
saprà se la regola che impone di disporre in ogni
momento di pneumatici non troppo usurati deve
essere ancora rispettata o se, come tante altre e
non solo nel motorsport, può essere tranquilla-
mente ignorata. Meglio tardi che mai, si dice. Ma
non è una cosa seria.
ANDREUCCI FORZA OTTO
E con questo fanno otto. Paolo Andreucci aggiunge un altro
titolo al suo palmares e lo fa con un'autorità sufficiente a
far dimenticare almeno per un po' le troppe – e spesso,
quasi sempre, pretestuose – polemiche che hanno
avvelenato la parrocchietta tricolore. Non fa la ruota, il
garfagnino. Non fa notare quanto di suo ci abbia messo per
riprendersi la corona e rende merito a chi gli ha dato una
grossa mano a vincere: alla Peugeot Italia, alla Racing Lions
e ovviamente pure alla Pirelli. Non sciorina numeri, non dice
che su otto gare ne ha vinte quattro, il doppio di quelle
conquistate dai suoi avversari. E non dice neppure che la
sua ennesima annata sulle strade del Bel Paese si chiude
con trentotto prove speciali vinte, quindici più di
Giandomenico Basso e ventitré più di Umberto Scandola.
