Background Image
Previous Page  30 / 84 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 30 / 84 Next Page
Page Background

30

FORMULA 1

ROY NISSANY

Antonio Caruccio

Roy Nissany è sempre stato un pilota inte-

ressante sulla piazza internazionale del

motorsport. Diciannovenne israeliano,

segue le orme del papà Chanoch che era

stato collaudatore e terzo pilota della

Minardi nel 2005. Ed ecco che a nove anni

dal papà, Roy ha avuto la possibilità di pro-

vare per la prima volta una Formula 1, la

Sauber del 2012 disputando due giornate

di test sul tracciato di Valencia.

Cosa significa per un giovane pilota

come te provare una Formula 1?

“Si tratta sicuramente di un grande passo

nella mia carriera. Sono consapevole di

quanto sia raro avere questa opportunità e

ringrazio la Sauber per avermela fornita. Se

devo essere sincero però, prima del test

sono rimasto molto concentrato sotto

l’aspetto professionale piuttosto che essere

eccitato per questa nuova esperienza”.

Cosa ti hamaggiormente impressio-

nato di questa vettura?

“Ciò che mi ha colpito non è stata la

potenza quanto più l’aderenza. Prima di

tutto sono rimasto sorpreso dal carico

aerodinamico che mi ha molto impressio-

nato, e secondariamente anche il grip

meccanico abbinato ad uno sterzo molto

leggero. La Formula 1 infatti, contraria-

mente alla Formula 3, ha il servosterzo.

Mi sono sentito in perfetta sintonia con la

vettura a metà giornata e sono poi andato

alla ricerca del suo limite. Dopo aver

anche brevemente parlato con gli inge-

gneri ho realizzato che era necessario fare

alcune modifiche al mio stile di guida e a

me stesso per poter interpretare al meglio

questa monoposto”.

Come ti sei preparato per questo

test?

“Appena ho saputo che c’era la possibilità

di fare un test in Formula 1, ho fatto mol-

to allenamento supplementare mentale e

fisico, specialmente cardio e i muscoli del

collo e della schiena. È stato un allena-

mento decisamente redditizio perché non

ho avuto nessun problema fisico per tutto

il test”.

Hai visitato la sede del team?

“Certo, ho passato molto tempo in Svizze-

ra dal team per fare il sedile e studiare la

tecnologia della vettura. Fare un sedile in

Formula 1 è molto più complicato rispet-

to a quanto ho fatto sino ad ora nella mia

carriera, perché deve rispettare le norma-

tive FIA oltre che essere un particolare

integrante dell’aerodinamica della mono-

posto. Ci abbiamo messo molto tempo ad

essere sinceri, ma alla fine era davvero

perfetto”.

In che modo ti hanno supportato

per questa prova?

“Ho ricevuto un manuale, molto corposo,