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FORMULA 1
ROY NISSANY
Antonio Caruccio
Roy Nissany è sempre stato un pilota inte-
ressante sulla piazza internazionale del
motorsport. Diciannovenne israeliano,
segue le orme del papà Chanoch che era
stato collaudatore e terzo pilota della
Minardi nel 2005. Ed ecco che a nove anni
dal papà, Roy ha avuto la possibilità di pro-
vare per la prima volta una Formula 1, la
Sauber del 2012 disputando due giornate
di test sul tracciato di Valencia.
Cosa significa per un giovane pilota
come te provare una Formula 1?
“Si tratta sicuramente di un grande passo
nella mia carriera. Sono consapevole di
quanto sia raro avere questa opportunità e
ringrazio la Sauber per avermela fornita. Se
devo essere sincero però, prima del test
sono rimasto molto concentrato sotto
l’aspetto professionale piuttosto che essere
eccitato per questa nuova esperienza”.
Cosa ti hamaggiormente impressio-
nato di questa vettura?
“Ciò che mi ha colpito non è stata la
potenza quanto più l’aderenza. Prima di
tutto sono rimasto sorpreso dal carico
aerodinamico che mi ha molto impressio-
nato, e secondariamente anche il grip
meccanico abbinato ad uno sterzo molto
leggero. La Formula 1 infatti, contraria-
mente alla Formula 3, ha il servosterzo.
Mi sono sentito in perfetta sintonia con la
vettura a metà giornata e sono poi andato
alla ricerca del suo limite. Dopo aver
anche brevemente parlato con gli inge-
gneri ho realizzato che era necessario fare
alcune modifiche al mio stile di guida e a
me stesso per poter interpretare al meglio
questa monoposto”.
Come ti sei preparato per questo
test?
“Appena ho saputo che c’era la possibilità
di fare un test in Formula 1, ho fatto mol-
to allenamento supplementare mentale e
fisico, specialmente cardio e i muscoli del
collo e della schiena. È stato un allena-
mento decisamente redditizio perché non
ho avuto nessun problema fisico per tutto
il test”.
Hai visitato la sede del team?
“Certo, ho passato molto tempo in Svizze-
ra dal team per fare il sedile e studiare la
tecnologia della vettura. Fare un sedile in
Formula 1 è molto più complicato rispet-
to a quanto ho fatto sino ad ora nella mia
carriera, perché deve rispettare le norma-
tive FIA oltre che essere un particolare
integrante dell’aerodinamica della mono-
posto. Ci abbiamo messo molto tempo ad
essere sinceri, ma alla fine era davvero
perfetto”.
In che modo ti hanno supportato
per questa prova?
“Ho ricevuto un manuale, molto corposo,