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LA CURIOSITÀ
LUCA FURBATTO
DAL DESK AL
Furbatto, ex
ingegnere della Toro
Rosso, vanta un
passato di pilota.
Recentemente si è
cimentato con la
Tatuus di F.Renault
del team Viola
dove ha
clamorosamente
vinto una gara
del campionato
francese VdeV
Lui si chiama Luca Furbatto dal 2011 è stato capo progettista della della Toro Rosso, squa-
dra che lascerà a breve, e prima ancora ha trascorso undici stagioni in McLaren, di cui
due come capo progettista. Per una volta però, ha voluto cimentarsi al volante di una
monoposto. Lo ha (ri)fatto salendo sulla Tatuus F.Renault 2.0 del team Viola partecipan-
do all’ultima prova del campionato francese VdeV nella Classe B per monoposto fino al
modello 2009, appuntamento che si è tenuto a Magny-Cours, circuito che ha ospitato il
GP di Francia della Formula 1 fine al 2008. Ebbene questo l’esito dell’avventura di Fur-
batto: ritirato in gara 1 per un problema elettrico ad un sensore, secondo in gara 2 (sul
bagnato) battuto dal campione di Francia 2011 e 2012 Sylvain Milesi. Gara difficile con
molte uscite di pista e safety-car. Gara 3, finalmente sole, e clamorosa vittoria davanti al
Francese Choukroun, che lo ha seguito per tutta la gara a circa 2-3 secondi.
Ma sentiamo proprio lui, Furbatto: “L’idea è partita quasi per scherzo dopo aver incon-
trato Viola alla premiazione dell'AutoMotorShow di Torino dello scorso febbraio. Ho
quindi provato la vettura in tre occasioni durante l’estate trovando subito un buon fee-
ling. In passato sono stato internazionale di go-kart categoria 125 nei primi anni Novan-
ta, correvo nello stesso team di Trulli per Tony Kart, e fino al 1994 dove ho fatto qualche
apparizione nel campionatomonoposto di Formula Alfa Boxer. Ho corso anche nel Regno
Unito in Turismo e in una serie monomarca Mazda con buoni risultati (ottavo nella clas-
sifica assoluta nel 2011 con la MX5) ma ormai erano 20 anni che non correvo con una
monoposto! Il Team Viola Formula mi ha messo a disposizione una delle sue numerose
vetture, una Tatuus Formula Renault con aggiornamenti del 2008. Come Capo progetti-
sta della Scuderia Toro Rosso di Formula 1 mi interessava assaggiare la vettura di una
categoria che ha portato tanti giovani piloti in Formula 1 negli ultimi anni e proprio nel
nostro team, come Ricciardo, Vergne e Kvyat. La macchina si è dimostrata genuina e velo-
ce, con un giusto bilancio tra grip meccanico ed aerodinamico che la rende adatta ad esse-
re una formula addestrativa per futuri piloti. Impegnativa nel veloce, da guidare molto
pulita nel lento per privilegiare trazione ed evitare sottosterzo. Di sicuro non mi aspetta-
vo di essere così competitivo, ma i chilometri macinati in estate sono serviti come prepa-
razione e il team ha fatto un lavoro maiuscolo nell'assecondare il mio stile di guida agli
assetti della vettura”.