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Ma fino al Giappone non aveva avuto

la certezza?

«Non lo sapevo con sicurezza. Ma non biso-

gna essere un ingegnere nucleare per fare

due più due. In fondo è un ambiente molto

piccolo, la F.1. Siamo tutti dispiaciuti che se

ne vada, ma capisco che aveva bisogno di

nuove sfide, e il momento è stato quello giu-

sto anche per noi».

La sua partenza quanto è dovuta alla

frustrazione di quest'anno e quanto

al prestigio della Ferrari?

«Penso che tutto nella vita abbia un tempo.

E' stata una stagione dura per lui e la chan-

ce di passare alla Ferrari si è presentata da

sola. Magari no n sarebbe stata ancora lì fra

un anno. Quindi il momento è stato ideale

per Sebastian. Poi Sebastian è sempre stato

un fan di tutto quello che aveva fatto Schu-

macher».

Sarebbe potuto rimanere, se la sta-

gione fosse andata meglio?

«Non lo so. Bisogna chiederlo a lui. Noi pos-

siamo solo pensare agli anni fantastici che

abbiamo passato insieme, augurargli tutto

il bene possibile per il futuro e sperare che

guardi spesso il nostri retrotreno...».

E' sorpreso che la Ferrari a questo

punto si ritrovi con la possibilità di

avere sotto contratto tre top-driver?

«Magari sono molto intelligenti e hanno

anticipato l'arrivo della terza macchina!

Solo che il terzo pilota dovrebbe essere

una matricola e non è facile capire a qua-

le di quei tre campioni toccherebbe il ruo-

lo».

Quindi secondo lei arriveremo alla

terza macchina?

«Io spero cheMarussia eCaterhamce la fac-

ciano. Se non sarà così, e dovremo schiera-

re una terza macchina, saremo in grado di

farlo. Ma dobbiamo saperlo in fretta, siamo

già a novembre. Dal punto di vista logistico

sarebbe dura, ma se saremo chiamati a far-

lo, saremo pronti».

Dopo Abu Dhabi Sebastian non sarà

più un uomo Red Bull. Quali sono i

momenti più belli che avete passato

insieme?

«Sebastiano ha vinto 38Grand Prix con noi,

e ha vinto quattro campionati. Alcuni dei

miei momenti più beli con lui risalgono alla

prima vittoria del team a Shanghai, nel

2009, poi al primo titolo vinto ad Abu Dha-

bi nel 2010, contro tutte le previsioni, poi la

sua rimonta a San Paolo nel 2012 per vin-

cere il campionato. E il 2013: potrei sceglie-

re una qualsiasi delle 13 gare che ha vinto».

Cosa gli dirà quando lo saluterà?

«Grazie! Ti auguriamo tutto il meglio e spe-

riamo che non sarai mai uno straniero alla

Red Bull, ma l'anno scorso sarai un avver-

sario...».