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FORMULA 1
JEAN-ERIC VERGNE
ADDIO MALEDE
Il francese per due volte non è stato preso in considerazione
da Marko per approdare alla ambita Red Bull, un vero record
in negativo,. Ora, persa anche la Toro Rosso, punta alla Indycar
Massimo Costa
“Despite a good season&22pts, I'll not
drive anymore for Toro Rosso in 2015.
Thanks for those years. Let's go for
another big challenge”. Ci ha sperato
fino all’ultimo Jean-Eric Vergne, ma il
26 novembre si è dovuto arrendere ed
ha scritto il tweet di cui sopra. Il fran-
cese, 24 anni, tre stagioni nel mondia-
le con la Toro Rosso, non rientra più
nei piani di Helmut Marko. Già da
diversi mesi a dire la verità, quando in
Red Bull al posto di Mark Webber era
stato promosso il suo ex compagno
nella squadra faentina, Daniel Ric-
ciardo. Vergne c’era rimasto parec-
chio male, non nascondeva la delusio-
ne e riteneva di avere subìto una vera
ingiustizia perché i risultati del 2013
erano più dalla sua parte che da quel-
li dell’australiano. Anche recentemen-
te non si è scomposto affermando che
quello che ha ottenuto Ricciardo con
la Red Bull quest’anno, poteva tran-
quillamente essere alla sua portata.
Giusto così, un pilota deve essere sem-
pre convinto dei propri mezzi. E Ver-
gne aveva anche ottimi argomenti da
proporre sul piatto. Ma Marko aveva
deciso per Ricciardo e per il francese
è iniziato un lento cammino verso l’in-
ferno. Dapprima il suo sedile era già
stato assegnato a Carlos Sainz, poi alla
sorpresa dell’anno, Max Verstappen,
l’ultima magia di Marko. La terribile
beffa finale è arrivata quando Seba-
stian Vettel ha annunciato l’addio alla
Red Bull e il terribile Marko ha pro-
mosso Kvyat al fianco di Ricciardo per
il 2015 non pensando minimamente a
Vergne. Che se l’è legata a un dito
arrabbiandosi di nuovo e facendo di
tutto per restare un quarto anno in
Toro Rosso. Ci ha provato fino all’ulti-
mo, anche Dieter Mateschitz, il gran
boss Red Bull, si era lasciato scappare
che sì, forse il francese era il compa-
gno ideale per far crescere al meglio
Verstappen. Ma quando è stato il
momento di tirare le somme, Vergne
non ha superato la fatidica soglia dei
tre anni nella squadra di Franz Tost,
un limite al quale si sono dovuti arren-
dere anche Sebastien Buemi e Jaime
Alguersuari, che tra mille polemiche
vennero appiedati proprio per far
posto aRicciardo e Vergne alla fine del
2011. Ora è toccato a Jean-Eric trovar-
si nella stessa posizione, provare lo
stesso smarrimento di chi l’aveva pre-
ceduto, di chi si era dovuto fare da par-
te per lasciargli il sedile. Vergne sarà
ricordato certamente per i suoi bei
risultati e per il suo gentile modo di
fare, da vero gentleman, ma per lo più
passerà alla storia per essere stato il
pilota che per due volte ha perso il tre-
no del team che tutti i ragazzi del pro-
gramma Junior Red Bull sognano di
raggiungere. Una specie di triste
record. Dicono cheVergne abbiapaga-
to il fatto di essere un “lamentoso”.
Può essere, di certo ancora una volta
si conferma la regola che quando un
ragazzo Red Bull viene scartato da
Marko non trova posto in altro team.
Piuttosto assurdo, perché i vari Ver-
gne, Buemi e Alguersuari, sono stati
eccellenti piloti, ampiamente merite-
voli di un posto in F.1, in una Sauber o
in una Force India, tanto per citare
due squadre. Ma la miopia regna
sovrana nel paddock del mondiale e
così Vergne ha dichiarato che suomal-
grado cercherà un sedile in Indycar,
nonostante gli ovali lo intimoriscano.
Alcuni lo vedono invece in casa Nis-
san, coinvolto nel nuovo progetto
LMP1.