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V8 SUPERCARS

IL PUNTO FINALE

WHINCUP REGOLA ANCORA

WINTERBOTTOM E LOWNDES

Il titolo 2014Whincup lo ha vinto amodo suo, par-

tendo alla grande ad Adelaide e Symmons Plain

salvo poi lasciare sfogare gli avversari nelle tre

prove successive di Winton, Pukekohe e Perth.

Ripreso il bandolo della matassa a Hidden Valley,

il suo ruolino di marcia è stato inavvicinabile per

tutti fino a Phillip Island, il penultimo appunta-

mento stagionale in cui i giochi si sono chiusi defi-

nitivamente. Non pago, sabato scorso ha messo a

segno una doppietta a Sydney a titolo già conqui-

stato. Il dominio di Whincup è stato propiziato

dall'equilibrio che ha regnato tra i suoi antagoni-

sti. Il compagno di squadra Craig Lowndes (Tri-

ple Eight) è stato il più temibile ad inizio anno, pri-

ma di passare il testimone a Mark Winterbottom

(FPR). Il portacolori della Ford ha condotto la

classifica a metà stagione prima di subire il ritor-

no di Whincup. La seconda parte del campionato

è stata un'odissea per Frosty, incapace di reagire

al momento negativo in cui è incappato. Nono-

stante ciò, ha tenuto la piazza d'onore fino alla

vigilia di Sydney prima di cederla a Shane Van

Gisbergen.

VAN GISBERGEN E MCLAUGHLIN

OLTRE LE ASPETTATIVE

Proprio il neozelandese, nonostante militi per un

team di seconda fascia quale il Tekno Autosport,

ha vissuto una delle sue annate migliori. Come al

suo solito ha alternato momenti di grande compe-

titività, spesso conditi da una guida oltre le righe,

ad errori banali. I quattro successi di tappa messi

a segno rappresentano un bottino soddisfacente

ma sulla sua coscienza pesano le vittorie gettate al

vento nelle classiche di Bathurst e Surfers Paradi-

se, in entrambi i casi per un contatto con il conna-

zionale Scott McLaughlin. Quest'ultimo può con-

siderarsi la grande rivelazione di questo 2014.

Rivelazione fino ad un certo punto, alla luce degli

ottimi risultati già conseguiti l'anno scorso da roo-

kie. Nonostante la freschezza dei suoi vent'anni,

McLaughlin si è fatto carico dello sviluppo della

nuova Volvo S60 di casa Polestar GRM e risultati

non sono mancati. Le otto pole e le quattro vitto-

rie conquistate rappresentano un traguardo diffi-

cilmente preventivabile ad inizio anno. Sempre in

tema di giovani promesse, il 2014 ha esaltato Chaz

Mostert (FPR), settimo alla sua prima stagione da

ufficiale Ford e vincitore a Bathurst, Nick Percat

(Walkinshaw), anch'egli sul podio a Mount Pano-

rama, e Scott Pye (DJR), autore di un finale di

campionato in crescendo.

HRT IN AFFANNO

NISSAN E MERCEDES ACERBE

I propositi di riscatto sbandierati alla vigilia dal

Holden Racing Team sono rimasti sulla carta.

Garth Tander e James Courtney, nonostante l'uf-

ficialità del loro mezzo, si sono limitati solo a qual-

che exploit. Eppure l'affidabilità non è mancata

sulle loro Commodore, la costanza di rendimento

un po' meno. Courtney è rimasto in ballo per il tito-

lo per buona parte del campionato ma ha pagato

caro i pochi errori commessi. Stagione opaca

anche per il Brad Jones Racing, incapace di miglio-

rarsi dopo un ottimo 2013, che in ogni caso ha visto

imporsi Fabian Coulthard aWinton e Jason Bright

a Pukekohe. Ci si attendeva un salto di qualità da

parte della Nissan che ha visto in Michael Caruso

(Kelly), decimo, il suo miglior rappresentante e

l'unico in grado di salire sul podio. Diversamente

il ghiaccio lo ha rotto la Mercedes, vittoriosa con

Holdsworth a Winton e in pole con Davison a Syd-

ney. Da dimenticare la stagione di Robert

Dahlgren, mai in grado di emergere dalle retrovie

e offuscato in casa Volvo dalla stella di McLau-

ghlin, a conferma di quanto sia difficile per i pilo-

ti europei ambientarsi nel V8 Supercars.

Holdsworth

McLaughlin