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GP3

LUCA GHIOTTO

Antonio Caruccio

Luca Ghiotto prenderà parte al campiona-

to 2015 della GP3. Una scelta a sorpresa

quella del diciannovenne vicentino, che

sembrava essere orientato verso la ripeti-

zione della Formula Renault 3.5, ma che ha

invece trovato nella Trident di Maurizio

Salvadori la propria nuova casa. Una scel-

ta dettata da fervide convinzioni, con il

dichiarato obiettivo di vincere, non solo

qualche gara, ma il titolo.

Comemai la scelta di correre inGP3?

“Ci sono tante ragioni che mi hanno porta-

to a propendere per questa scelta. Sicura-

mente il budget ha avuto una rilevanza

notevole, ma soprattutto è una motivazio-

ne sportiva. Voglio raccogliere dei risultati,

delle performance di alto livello, e le volte

in cui ho guidato la GP3, ho dimostrato di

poterlo fare”.

Hai preso parte a tutte le sessioni di

test collettivi e privati della Formula

Renault 3.5, sembrava tu fossi inten-

zionato a ripetere l’esperienza. Cosa

è cambiato?

“Avevo già pianificato le prove da mesi ed

il mio obiettivo era quello di ripetere il cam-

pionato. Poi, è arrivata a sorpresa la chia-

mata di Trident per Abu Dhabi, e visti i

risultati abbiamo iniziato a pensare all’op-

zione GP3. Parlando con il management

della compagine lombarda ho avuto l’im-

pressione di essere per loro il pilota di pun-

ta, e questa per me sarà una grande oppor-

tunità”.

Che giudizio daresti alla tua stagione

2014 disputata con Draco?

“È stato un anno mediocre. Ho fatto tanti

errori, in partenza, al pit-stop…La maggior

parte dei problemi è dipesa dalla mia ine-

sperienza, mi accollo il 70% delle respon-

sabilità in questo. Dovessi dargli un voto,

penso sarebbe un cinque, con la prima gara

che forse alza la media”.

Già lo scorso anno hai disputato

qualche gara della GP3. Ti saresti

aspettato di ottenere subito la pole a

Spa?

“Penso che nessuno oggettivamente se lo

sarebbe aspettato. Non avevo mai visto la

macchina, ma mi sono trovato subito bene.

Devo dire che aver debuttato a Spa-Fran-

corchamps, una pista su cui sono sempre

stato naturalmente veloce, e in condizioni

di asfalto umido, su cui mi esalto, ha sicu-

ramente aiutato. Questo mix di combina-

zioni ha fatto in modo che venisse azzerato

il divario con gli altri, che nel migliore dei

casi guidavano la macchina da inizio sta-

gione”.

Hai continuato anche nella gara di

casa a Monza. Lì però le cose sono

andate inmanieraunpo’ diversa, che

cosa non ha funzionato?

“Abbiamo avuto tanti problemi di set-up in

qualifica ed avendola compromessa, di

conseguenza anche in gara non c’era la pos-

sibilità di puntare al vertice. In più, rispet-

to al Belgio, avevo cambiato monoposto e

tecnici, quindi i riferimenti non erano pro-

priamente gli stessi”.

Sei poi tornato con Trident nei test di

Abu Dhabi. Che bilancio puoi trarre

di questa esperienza?

“Sono stato molto felice. Trident, per mol-

te ragioni, non ha avuto una buona stagio-

ne, mentre nei test abbiamo dimostrato di

poter essere tra i più veloci. Questo è stato

possibile sicuramente grazie al loro poten-

ziale, ma anche alle mie capacità, motivo

per cui sono convito che insieme costituia-

mo un buon pacchetto”-

Che importanza ha avuto poter lavo-

rare con Giacomo Ricci, ex apprezza-

to pilota e dal 2014 team manager

Trident?

“Giacomo non ha mai guidato la GP3, quin-

di tecnicamente non è stato forse così rile-

vante, ma mi ha tanto aiutato nella gestione

dell’intero fine settimana, o della manifesta-

zione, se consideriamo i test. Essendo stato

un pilota, uno vincente, sa in che maniera

vanno gestite le cose. Poi mette tanto entu-

siasmo in quello che fa, si impegna, e questo

è un elemento che traspare a chi gli sta intor-

no. È stato il primo a volermi inTrident e per

questo lo devo ringraziare”.