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A cosa punta non ha neppure bisogno di dir-
lo. Lo sanno anche i sassi che l'obiettivo di
Sébastien Ogier è confermarsi per la terza vol-
ta consecutiva campione del mondo e non s'ha
da saper leggere i fondi di caffé per intuire che
per riuscire a centrarlo è pronto a lasciare
qualche successo parziale ai suoi veri o pre-
sunti avversari nella lunga corsa al titolo.
Anche a Jari-Matti Latvala che, è noto, sa esse-
re dannatamente veloce quasi dappertutto.
Almeno fino a quando riesce a restare connes-
so. Allora ci sta che a Sébastien Ogier di tanto
in tanto passi per la testa l'idea di impostare
la sua gara nell'ottica del campionato. Forse lo
farà, ma solo se gli eventi lo convinceranno che
il gioco non vale la candela. E comunque non
prima di aver provato a vincere. Perché que-
sto che va a cominciare non è un rally come gli
altri e, per lui, neppure un Monte-Carlo come
gli altri. Non può esserlo, non dopo che gli
organizzatori lo hanno omaggiato inserendo
una serie di prove speciali che attraversano i
luoghi dove è nato e cresciuto. Non dopo che
Sébastien Loeb ha accettato di rimettersi ai
comandi di una DS3.
“Quando s'è iniziato a parlare di una sua pos-
sibile presenza, ero scettico”, fa il campione
delle Hautes Alpes. Aggiunge: “Il fatto che
abbia invece deciso di riprendere sia pure occa-
sionalmente servizio nella serie iridata fa
comunque bene a tutto il movimento e l'atten-
zione dei media è lì a dimostrarlo”. A chi gli
chiede cosa si aspetta che riuscirà a fare l'Ex-
traterrestre al ritorno nel mondiale, offre una
risposta chiara: “Andrà forte come sempre e,
come sempre, saprà adattarsi molto bene ai
probabili cambiamenti anche repentini delle
condizioni ambientali. Insomma, sono certo
che sarà un avversario molto pericoloso, uno
da tenere particolarmente d'occhio”.
INCERTEZZA OGIER:
MEGLIO L’UOVO O LA GALLINA?
Sébastien Ogier
vincitore nel 2014