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Marco Cortesi
Per l'IndyCar, il 2015 sarà l'anno della verità, da mol-
ti punti di vista. Al terzo anno con il pacchetto tecni-
co comprendente telai Dallara emotori turbo, la cate-
goria dovrà tentare il salto di qualità. Contando sui
nuovi aero-kit, ma soprattutto migliorando l'appeal
verso il grande pubblico che ancora latita: l'IndyCar
è a tutt'oggi una categoria da super-appassionati, ma
continua a pagare un gap incredibile verso le gare
stock-car in termini di percezione generale dell'uten-
te medio americano. L'unica eccezione, la 500 Miglia
di Indianapolis, la gara che vale una stagione. La
situazione è invece diversa a livello internazionale:
l'IndyCar sta infatti diventando per molti piloti euro-
pei quello che la CART era negli anni novanta, ovve-
ro un dignitosissimo approdo per cercare la via del
successo quando i sogni di Formula 1 si infrangono.
Certo, la situazione è un po' diversa ora, dato che una
nuova generazione di talenti a stelle e strisce è stata
da anni cresciuta col preciso scopo di prendere il
sopravvento e riguadagnare quote di mercato.
Il massimo campionato americano per monoposto è in cerca di un salto di
qualità, e la stagione 2015 sarà un gran banco di prova. Tra novità tecniche,
avvicendamenti di mercato e speranze per il tricolore con il ritorno di Filippi