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IL PERSONAGGIO

ANDREA CALDARELLI

IL SOGNO FERRARI

SVANITO CHISSÀ PERCHÉ

Quello è stato sicuramente il periodo più

difficile della sua vita, in cui si è ritrovato

abbandonato senza una meta. Ma un soste-

gno era arrivato da Enrico Zanarini, che ne

aveva preso la procura nel 2010, quando

Andrea aveva preso parte al campionato di

F.3 Italia con Prema, chiudendo al terzo

posto e guadagnandosi l’accesso al test di

fine anno con la Ferrari F.1 a Vallelunga.

Proprio a Campagnano, il pescarese aveva

brillato nei confronti di Cesar Ramos e Ste-

phane Richelmi, che insieme a lui erano

saliti a bordo della F2008 per i risultati

ottenuti nel F.3 tricolore, ed aveva comin-

ciato a parlare con i vertici della Scuderia

di Maranello per il 2011. Andrea avrebbe

dovuto infatti prendere parte alla GP2, o

alla World Series Renault 3.5, con il sup-

porto FDA e sempre con l’aiuto di Zanari-

ni. Poi, il sogno è svanito nelle prime setti-

mane del gennaio 2011 ed Andrea si è così

trovato a ripiegare sulla GP2 Asia dove con

il teamOcean non ha sfigurato nel confron-

to con l’esperto Oliver Turvey nelle gare di

Abu Dhabi e Imola. Grazie a quella presta-

zione è quindi arrivata la chiamata di Tech

1 per la GP3, dove in due gare Andrea ha

conquistato una prima fila ed un podio.

L’ARRIVO IN GIAPPONE

E TUTTO CAMBIA

L’avventura nella GP3 si è però interrotta

dopo solo due prove, perché la Toyota lo

aveva richiamato in Giappone per disputa-

re la Formula Nippon. A causa del terremo-

to e maremoto dell’undici marzo di quel-

l’anno, i campionati erano stati rimandati,

e per Andrea si era liberato un posto che

non si è lasciato scappare. Un anno sicura-

mente difficile, con il team Kondo che cer-

to non era il primo della linea, ma con cui

il pescarese ha dimostrato il proprio poten-

ziale a Sugo, circuito stretto e angusto, dove

le qualità di guida emergono su quelle velo-

cistiche della vettura. Un nono posto per lui

nelle foreste che circondano Sendai, che gli

hanno permesso di ricevere la chiamata da

Lexus per il Super GT 2012. Uscito dall’ala

protettiva di Zanarini, Andrea si è rifugia-

to in seno al teamKraft dove ha inoltre tro-

vato il main-sponsor che fortemente lo ha

voluto, e che tutt’oggi lo sostiene anche nel

passaggio in Tom’s.

Nonostante la prima presa di contatto con

una vettura a ruote coperte, nel 2012

Andrea conquistava il primo podio della

carriera a Suzuka, in occasione della 1000

Km, una delle corse più dure di tutto il cam-

pionato. Nel 2013, dopo aver provato la

Super Formula nei test, ed aver sviluppato

il nuovo prototipo Dallara al simulatore,

Caldarelli ha trovato con Tom’s l’ingaggio

per una seconda vettura, appositamente

costruita per lui, e Daisuke Ito, compagno

con cui ha condiviso l’abitacolo nel 2014

anche, sfiorando il titolo. Il 2015 sarà quin-

di l’anno della verità, che ripagherà scelte

di vita difficili, come quella di staccarsi

dagli affetti più cari a 21 anni per calarsi

nella realtà di un mondo totalmente diver-

so da quello europeo, come il Giappone.