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FORMULA 1
VALTTERI BOTTAS
Valtteri, cosa ci puoi dire della tua
nuova macchina al momento? La
Williams nel 2014 ha vissuto un anno
miracoloso, dobbiamo aspettarcene
un altro nel 2015?
«Be', perché no? Posso dire che al
momento siamo partiti molto bene. La
macchina è affidabile e dà buone sensazio-
ni. Certamente la strada è ancora molto
lunga, ma sono sicuro che tutti nella pit-
lane conoscono degli alti e bassi. Il nostro
obiettivo è di ottenere un risultato miglio-
re dello scorso anno. Un miracolo, dun-
que? Non proprio, si tratta di costruire su
quello che abbiamo raggiunto lo scorso
anno. Al momento sono molto ottimista
per la stagione”.
Ripensando allo scorso anno: sapevi
già che la Williams avrebbe ottenuto
qualcosa di importante, e se lo sape-
vi, ti aspetti che quest'anno sarà
ancora meglio?
«L'anno scorso era veramente difficile
capire durante i test a che punto eravamo.
Il 2013 era stato terribile, quindi ovviamen-
te si sperava in un grosso miglioramento,
visti i tanti cambiamenti. Speri sempre di
essere l'unico che ha azzeccato la mossa
giusta – ma le speranze non significano
granché. La macchina ora è abbastanza
simile a quella, ma migliorata. Difficile
paragonarla alle altre, capire quanto gli
altri sono migliorati in inverno, saranno le
prime due gare a darci un quadro più chia-
ro. Se devo giudicare di pancia, sento che
sarà una buona annata. Sono gasato perché
vedo che il team sta facendo tutte le scelte
giuste».
Se questo sarà la scenario, significa
che vincerete delle gare...
«Sì! Ma mai sottovalutare la concorrenza.
La Red Bull sarà certo forte, e così la Fer-
rari. La McLaren è un punto interrogativo
a causa del nuovo motore, insomma credo
che avremo un campionato più tirato que-
st'anno».
Se potessi scegliere, dove vorresti
ottenere la tua prima vittoria in un
GP?
«Forse Budapest. Perché in Finlandia quel-
lo è conosciuto come il GP di Finlandia. Ci
sono sempre tanti finlandesi nella capitale
ungherese, sarebbe fantastico. Ma non mi
dispiacerebbe neppure vincere già alla pri-
ma gara».
Pat Symonds, che ha lavorato con
Ayrton Senna, Michael Schuma-
cher e Fernando Alonso, sostiene
che in te c'è il “gene del campione”.
Che tu, come i tre campioni che
abbiamo citato, non dubiti un atti-
mo che un giorno sarai campione.
E' un tratto molto forte della tua
personalità.
«E' così. Il mio obiettivo è diventare cam-