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INDY LIGHTS

DALLARA IL-15

In che cosa si differenzia da una

monoposto europea?

«In apparenza sono abbastanza simili, il

regolamento di sicurezza è però quello

della IndyCar, in quanto correrà anche su

ovali, in cui le dinamiche di gara sono ben

diverse da quelle dei tracciati europei.

La regolazione delle sospensioni è molto

più ampia del normale per permettere di

settare la vettura per questi tracciati, dove

si corre senza differenziale, con pneuma-

tici di diametri differenziati e camber

positivo a sinistra, senza però sostituire

componenti delle sospensioni in modo da

ridurre i costi di gestione. I team ricevono

inoltre un semplice kit di trasformazione

aerodinamica specifico per gli speedway.

Nasce quindi molto più simile alle euro-

pee rispetto alla versione precedente, che

era stata disegnata per correre solo su ova-

li ed adattata in seguito agli stradali. Il

roll-bar è stato progettato per resistere

agli stessi carichi IndyCar nonostante il

peso inferiore della vettura, inoltre i pan-

nelli anti-intrusione laterale in zylon sono

stati estesi e il bordo abitacolo alzato

secondo gli standard F1 per una ulteriore

protezione laterale. Come sulla 'sorella

maggiore', l'interno abitacolo è rivestito

su tutti i lati da quasi 5 cm di polipropile-

ne espanso, lo stesso materiale protettivo

che si trova all'interno dei caschi.

Come siete riusciti a integrare e otti-

mizzare la produzione della mono-

scocca in Italia e quella di alcuni

componenti in Indiana?

«La nostra sede a Indianapolis è comple-

tamente operativa e produttiva, quindi

l'integrazione non è stata un problema. Il

contatto e la comunicazione è costante,

con gli attuali sistemi informatici è tutto

condiviso in tempo reale ed è quasi come

se non ci fosse tutta questa distanza. Per

quanto riguarda la produzione ci siamo

divisi i compiti dall'inizio, le sospensioni

e parte dei componenti in composito sono

già prodotte nella nostra sede ad Indiana-

polis e soprattutto per quanto riguarda i

componenti di maggior consumo , contia-

mo di spostare sempre più la produzione

dei ricambi in Dallara LLC per migliorare

l'efficienza e il servizio al cliente».

L'abitacolo è identico a quello della

serie maggiore?

«La monoscocca è molto simile come for-

ma, le dotazioni di sicurezza sono le stes-

se. Abbiamo, d’accordo con Andersen

Promotions, adottato la stessa omologa-

zione nonostante le prestazioni inferiori:

la sicurezza prima di tutto! La cosa inte-

ressante è che la forma interna dell'abita-

colo e l'abitabilità sono esattamente le

stesse tra le due, quindi se un pilota aves-

se occasione di fare un test sulla serie

maggiore deve solamente portarsi il sedi-

le che calzerà perfettamente in entrambi i

telai. Questo è senza dubbio un forte van-

taggio e un'ulteriore attrattiva».

Qual è stato l'apporto del Simulato-

re?

«Il simulatore sicuramente darà un gran-

de aiuto. L’implementazione del modello

è pronta. Tristan Vautier e Josef Newgar-

den hanno contribuito a validarlo e svi-

lupparlo dando un feedback importante

confrontandone la risposta con il reale

comportamento della vettura in pista.

Sarà disponibile da prima che i team met-

tano in pista la vettura per la prima volta

ed è quindi una grande risorsa. E’ un gran-

de aiuto, soprattutto con una macchina

completamente nuova e come si è detto in

La nuova

Indy Lights

il giorno della

presentazione

in occasione della

500 Miglia di

Indianapolis