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DELLA

Massimo Costa

Il team Lotus è alla stagione della verità. E’ uno dei team che sof-

frono, sempre in difficoltà finanziare (ricordate Kimi Raikkonen

costretto a lasciare la squadra perché non pagato nel 2013), e la

stagione disastrosa del 2014 non ha certo aiutato a migliorare le

cose. La Lotus per uscire dal baratro in cui sta precipitando ha

però compiuto una mossa importante, cambiando la power unit.

Via quella Renault, dentro quellaMercedes. Benché non fosse cer-

to tutta colpa del costruttore francese. E’ opinione generale che la

E22 rimarrà nella storia della Lotus come una delle peggiori mai

progettate. La E23, al contrario, è nata meglio, senza tanti voli

pindarici e idee stravaganti, come quella del musetto a zanne non

allineate. La power unit Mercedes è garanzia di affidabilità e nei

test pre-campionato le cose sono andate decisamente meglio

rispetto a un anno fa. La forza della Lotus è tutta nei piloti, Romain

Grosjean e Pastor Maldonado. Il franco svizzero fino al 2013 era

considerato uno dei giovani più promettenti del mondiale F.1, poi

è incappato nella E22 e gli entusiasmi su di lui si sono spenti. Ha

rischiato grosso Grosjean, perché si sa che in F.1 non vanno tan-

to per il sottile e ci si dimentica molto in fretta di ciò che un pilo-

ta ha saputo costruire negli anni. Per sua fortuna, Gerald Lopez

on lo ha mollato e Grosjean ha quindi un’altra possibilità per cer-

care di risalire la china. La Lotus potrebbe divenire la Williams

del 2014? E’ questa la speranza, ma attenzione perché anche la

McLaren aveva la power unit della Mercedes eppure lo scorso

anno non è stata in grado di avvicinare le prestazioni non

diciamo del team di Toto Wolff, quanto meno quelle della

Williams. Dunque, d’accordo che serve una power unit

efficiente, ma se viene abbinata a un telaio che non la sup-

porta a dovere, diventa tutto inutile. Detto di Grosjean,

anche l’altro pilota Lotus, il confermato Maldonado,

vivrà la sua grande, e forse ultima, occasione per riscat-

tarsi. Il venezuelano infatti, arriva da ben due cam-

pionati da incubo, quello 2013 con unaWilliams che

annaspava e quello 2014 con la Lotus che cono-

sciamo. Due campionati orribili, che avrebbero

sfiancato chiunque, ma non Maldonado e i suoi

munifici sponsor. Pastor è sempre stato accom-

pagnato da un talento smisurato, che spesso

non ha saputo controllare. Il 2015 sarà l’an-

no della verità anche per lui.