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perfettamente concentrato. Nasr lo ricordiamo in GP2 quando

al debutto, nel 2012, aveva lasciato il segno. Ma nelle stagioni

seguenti non ha saputo dare quella zampata che tutti si aspet-

tavano e si era fatto velocemente la nomea di pilota non par-

ticolarmente aggressivo nei momenti cruciali. Felipe però, alla

prima vera prova di appello della sua carriera, ha sbaragliato il

campo. E gli è riuscito in un contesto particolarmente difficile,

con il caso Giedo Van der Garde esploso a Melbourne e che ha

costretto lui e il suo compagno Marcus Ericsson a saltare il

primo turno di prove libere. Non certo il massimo per un de-

buttante che non aveva mai guidato su quel circuito cittadino.

Eppure, Nasr ha saputo brillare in gara, fallendo di poco l’in-

gresso nella Q3 in qualifica. Ericsson ha sofferto il compagno

di squadra, sia in qualifica sia durante la corsa, che lo ha visto

però protagonista di una strategia gomme non particolar-

mente felice da parte del team. In ogni caso, anche Ericsson ha

concluso a punti, ottavo. E per Sauber, dopo mille tribolazioni,

un po’ di luce meritata.