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Marco Cortesi
Kimi Raikkonen è ad un anno cruciale della sua
carriera. Il trentacinquenne finlandese ha affron-
tato una stagione 2014 estremamente difficile in
cui non solo ha poco gradito la nuova configura-
zione tecnica della Formula 1, ma ha anche sof-
ferto più che in passato il compagno di squadra,
finendo in una specie di spirale negativa. Data una
vettura non all'altezza delle attese, non ha voluto
cambiare il suo stile di guida per adeguarsi alla si-
tuazione precaria ("non è così che si risolvono i
problemi", ha spiegato) e mentre Fernando
Alonso riusciva a finire sul podio, lui si è trovato a
navigare in posizioni poco consone al suo talento.
Dopotutto, con uno stile di guida da sempre così
particolare, e che si è spesso rivelato un fattore
decisivo, sarebbe a ben vedere stato molto pena-
lizzante chiedere al Campione di dimenticarsi
tutto. Raikkonen entra infatti fortissimo in curva,
caricando molto l'anteriore. Porta dentro tanta
velocità, gestendo la vettura "in punta di dita" al-
leggerendo nella parte centrale, con velocità a
centro curva anche più basse rispetto alla concor-
renza, per poi ripartire prima possibile in accele-
razione. In altre parole, Raikkonen riduce i tempi
morti al minimo e ha bisogno di un'auto e un as-
setto che lo assecondino. Oltre all'arrivo del
brake-by-wire, che gli ha reso complicata la fase di
alleggerimento, le gomme 2014, che conferivano
meno stabilità al posteriore, hanno fatto il resto.
Ad incidere sulle sue performance è sicuramente
anche la scelta tecnica del pull-rod all'anteriore:
si tratta di una soluzione più difficile da mettere a
punto: figuriamoci quando si tratta di adattarla a
due tipi di pilotaggio completamente differenti.
Se in più ci mettiamo che Alonso è tutt'altro che
facile nel rapporto ci compagni di squadra, ci sono
abbastanza ingredienti per spiegare il disastro
2014. Con un anno di esperienza in più in Ferrari,
delle gomme che garantiscono più solidità al po-
steriore, ed un compagno dallo stile non così ra-
dicalmente differente come Sebastian Vettel,
Raikkonen spera di ribaltare la situazione. Fonda-
mentali saranno motivazione ed impegno, perché
indipendentemente dalla guida, l'approccio di
Vettel è molto differente da quello del finnico. La-
voro, lavoro, lavoro, in ogni momento e ad ogni
ora: il rischio è che, se non si partirà subito bene,
il tedesco si accaparri tutte le attenzioni conside-
rando invece la tendenza di Raikkonen a puntare
molto sul talento e un po' meno sulla fase prepa-
ratoria. In gioco c'è il futuro. In Ferrari non si è
fatto mistero di tenere sott'occhio altri piloti, a
partire dal giovane connazionale Valtteri Bottas,
mentre anche con Lewis Hamilton pare ci sia stato
un abboccamento. Si sa, è dai contatti casuali che
si arriva agli accordi a lungo termine, specie
quando vengono a crearsi le giuste condizioni.