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gnolo è stato promosso come rimpiazzo di Sebastien Bourdais
a metà della stagione 2009, nonostante la quasi nulla espe-
rienza in F.1. Il 19enne ha zittito in fretta la critica facendo se-
gnare 31 punti per il team nel corso di due stagioni prima di
essere congedato nel 2011.
K come Kvyat
Un altro giovane che ha dimostrato di meritare l'opportunità
che gli è stata offerta nel 2014 dalla Toro Rosso. Nella sua
prima gara in assoluto in F.1 si è piazzato nono, diventando il
più giovane di sempre a ottenere punti, ed è poi stato chia-
mato alla Red Bull per sostituire Vettel.
L come Loeb
Come lui stesso ha ammesso il nove volte campione del mondo
rally è stato “molto vicino” a guidare per la Toro Rosso nella
gara finale della stagione 2009 ad Abu Dhabi. Nonostante l'ot-
tima impressione lasciata nei test dovette però rinunciare al
progetto perché non riuscì ad ottenere la superlicenza FIA.
M come Monza
Il punto pià alto della storia della Toro Rosso è senza dubbio la
incredibile vittoria ottenuta da Sebastian Vettel nel GP d'Italia
del 2008. Dopo aver shoccato il paddock con la prima pole ot-
tenuta il sabato, l'allora 21enne tedesco andò oltre ogni aspet-
tativa trionfando in condizioni difficilissime il giorno della gara,
diventando il più giovane vincitore della storia della F.1. Nei
precedenti 14 anni, a partire dagli inizi della Minardi nel 1985,
il team non era mai mai salito sul podio, ma in quell'occasione
riuscì a battere anche i “fratelli” maggiori della Red Bull.
N come Notturna
La Toro Rosso ha finito fra i primi sei in Italia, Cina, Monaco,
Belgio, a Valencia, in Giappone, Brasile e Canada, ma solo a
Singapore è riuscita a ottenere un risultato del genere in più di
un'occasione. Vettel si classificò sesto nella gara in notturna
del 2008, mentre Jean-Eric Vergne si piazzò sesto nel 2014.
O come Occasione
La vittoria di Vettel a Monza contribuì nel 2008 ai 39 punti della
classifica finale del team in campionato: 10 punti più in alto di
quanto riuscì ad arrivare la Red Bull con una macchina pratica-
mente identica. Il team italiano in quell'occasione finì sesto fra
i costruttori, ma nei sei anni successivi non è mai riuscito ad ar-
rivare neppure vicino a battere di nuovo la Red Bull.
P come Pressione
La capacità di produrre talenti del programma Red Bull, e la nota
severità di Helmut Marko hanno fatto sì che tutti i piloti della Toro
Rosso sapessero che per loro l'unica scelta era ottenere risultati
o essere silurati. Dei nove piloti che hanno guidato per il team
fino al 2014 solo tre sono rimasti in F.1 - Vettel, Kvyat e Ricciardo,
tutti e tre promossi alla Re Bull. Gli altri – Liuzzi, Speed, Bourdais,
Buemi, Alguersari e Vergne – non hanno più ottenuto un sedile a
tempo pieno dopo essere usciti dal team.
Q come Questione
La più grossa discussione nella storia della Toro Rosso risale al
bagnatissimo GP d'Europa del 2007 al Nurburgring, quando
Scott Speed e il team principal Franz Tost furono coinvolti in