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Stefano Semeraro
Come papà, prima di papà. E con papà nel cuore, anche dal suo sorriso di se-
dicenne, da quegli occhi azzurri così concentrati e insieme così lontani, che ri-
cordano tanto quelli di Michael, Mick Schumacher non ha voluto far trasparire
troppe emozioni. Lo champagne per le due coppe alzate ad Oscherlsleben –
quella per miglior rookie nella seconda gara di sabato, e soprattutto quella di
vincitore della terza gara la domenica – lo ha spruzzato felice sul podio, e dalle
sue parole traspariva tutta la felicità di un adolescente che apre gli occhi su un
sogno: «Non posso crederci, la prima vittoria al primo evento. Sono super fe-
lice, questo weekend non poteva andare meglio». Ma che cosa avesse pro-
vato al momento di tagliare il traguardo, con il pensiero che papà Michael lo
stava guardando dal letto della sua villa di Gland, non ha voluto dividerlo con
nessuno. Giusto così. Ci sono ragioni del cuore che devono restare segrete.
Comunque sia Schumi junior, la vera star dello scorso weekend, il suo dovere
di figlio e di pilota l'ha fatto. Nono e dodicesimo nelle prime due gare di que-
sto straordinario debutto della Formula 4 tedesca – gare appassionanti, nes-
sun incidente, un pubblico impressionante e un ritorno mediatico incredibile
– ha messo la ciliegina sulla torta con la vittoria della domenica.
Nel segno
del padre
Mick Schumacher non ha deluso le attese
nel weekend del debutto in monoposto e
con la Tatuus del team Van Amersfoort ha
colto la prima vittoria mandando in visibilio
il numero pubblico di Oschersleben che non
si è voluto far scappare l’avvenimento